Migranti: governo prepara decreto legge. Nordio: “Se la magistratura esonda, bisogna intervenire”. Sbarcati i 12 tornati dall’Albania
ROMA – E’ pronto a reagire, il governo Meloni, da quello che ritiene sia stato un “provvedimento politico”, ossia la sentenza che ha fatto tornare in Italia in 12 migranti destinati al’hub in Albania. Fonti governative accennano a un decreto legge da varare lunedì in Consiglio dei ministri, quindi operativo dall’indomani.
Sarebbe il veicolo normativo a cui si lavora per la “soluzione” di cui ha parlato la premier Giorgia Meloni dopo la decisione del Tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania.
I migranti ritornati in Italia oggi dall’Albania e arrivati nel Centro richiedenti asilo di Bari sono apparsi, “impauriti e sotto choc”. Hanno paura di parlare tra di loro perché temono che qualsiasi cosa dicano possa mettere a rischio il loro percorso giuridico e la permanenza in Italia.
E torniamo al decreto legge in preparazione a Palazzo Chigi: dovrebbe tra l’altro rendere norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Palermo ha dichiarato: “La reazione della politica non è contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza che non condividiamo e riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di altissima politica. Prenderemo dei provvedimenti legislativi”.
E ancora: “Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche”.
Intanto Matteo Salvini ha convocato con massima urgenza un Consiglio federale della Lega dopo “l’attacco all’Italia e agli italiani sferrato da una parte di magistratura politicizzata”. Il riferimento è al provvedimento sul caso Albania e al processo Open Arms”. Così una nota della Lega.
“Nei prossimi giorni – prosegue la nota – la Lega presenterà nei comuni italiani mozioni per ribadire la necessità di difendere i confini, mentre sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre ci saranno gazebo in tutte le città italiane in vista della sentenza Open Arms in agenda a Palermo il giorno 20 dicembre. Per Salvini, “chi impedisce di difendere i confini mette in pericolo il Paese”.