Ordine dei medici: Pietro Dattolo confermato presidente. Elisabetta Alti vicepresidente. Maria Pata segretaria
FIRENZE – Pietro Dattolo è stato confermato presidente dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze per i prossimi quattro anni. Dopo la rielezione ha affermato: “La nostra è una battaglia anche culturale contro le aggressioni ai medici e al personale sanitario, difesa del sistema sanitario pubblico senza se e senza ma, impegno nella campagna per l’abolizione del reato di colpa medica”.
Elisabetta Alti,direttrice del Dipartimento di Medicina generale della Ausl Toscana centro,è stata eletta vicepresidente.Lanuova segretaria è Maria Antonia Pata, specialista in Dermatologia, mentretesoriera è stata eletta Lucia Toscani,neurologa ospedaliera. Per laCommissione Albo Medici(Cam) è stato elettopresidente Sergio Baglioni, supportato dal vicepresidente Massimo Martelloni, medico legale, e dal segretario Luciano Gabbani, geriatra.
“Ringrazio il Consiglio dell’Ordine per la fiducia e tutti i colleghi medici che hanno partecipato alle elezioni di metà ottobre – dice Dattolo –. Riprendiamo il lavoro dove lo avevamo lasciato, perché le emergenze sono sotto gli occhi di tutti e restano gravi: penso in particolare al fenomeno purtroppo in crescita delle aggressioni negli ospedali, negli ambulatori e sulle ambulanze. Una situazione che come Ordine denunciamo da tempo e contro cui stiamo cercando di creare una rete istituzionale solida, grazie alla disponibilità e all’ascolto che abbiamo trovato in Prefettura, Questura e Procura della Repubblica”.
Tra le altre priorità del nuovo mandato, Dattolo ha evidenziato ladifesa del sistema sanitario pubblico, gratuito e universale. “Negli ultimi anni, il nostro sistema sanitario ha subito tagli che ne hanno indebolito l’efficienza – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici –. E’ giusto protestare e chiedere più attenzione alle Istituzioni, ma non basta. Serve un patto tra personale sanitario, i pazienti e le loro famiglie: la tutela della sanità pubblica deve partire dalla difesa collettiva di questa importante conquista garantita dalla Costituzione”.