Conte “licenzia” Grillo: “Venute meno le ragioni per il contratto da 300mila euro”
ROMA – Rottura in casa nel Movimento 5 Stelle: Giuseppe Conte “licenzia” Beppe Grillo. O meglio: gli annuncia il taglio della collaborazione a 300 mila euro l’anno. Motivo del “non rinnovo” del compenso? Conte spiega: “Grillo è responsabile di una contro comunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale”.
L’annuncio, caso insolito, pè nel nuovo libro di Bruno Vespa ‘Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse il mondo (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa)’ in uscita il 30 ottobre da Mondadori-Rai Libri.
“Grillo – dice Conte nel libro di Vespa – ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione”.
STAFF GRILLO – Il contratto di Beppe Grillo con il Movimento 5 Stelle è “in vigore” e non risulta alcuna comunicazione contraria. È quanto fanno sapere a dallo staff del fondatore M5S, dopo le parole del presidente del Movimento, Giuseppe Conte, secondo il quale sono venute meno “le ragioni di una collaborazione contrattuale”.
GASPARRI – Maurizio Gasparri (Forza Italia) annuncia un’interrogazione e un esposto alla Corte dei Conti sui compensi ricevuti da Beppe Grillo dal M5S: “Vedo che tardivamente Conte fa quello che avevo auspicato da tempo: interrompere il contratto da 300 mila euro l’anno aGrillo. A che titolo i grillini hanno dato questi soldi al loro fondatore? Per quali servizi? Qual e’ il trattamento fiscale di questi compensi?”
E ancora: “Sono soldi presi dai gruppi parlamentari e, quindi, da soldi pubblici versati dai cittadini o da dove arrivano questi soldi? Ho deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti che investe le responsabilità di Grillo, dei grillini e anche di Conte, il cui tardivo ravvedimento non va a sanare eventuali violazioni che gli organi di controllo dovranno accertare”.