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Madama Butterfly Maggio 2024 709a960b

Maggio Fiorentino: trionfale debutto per Butterfly diretta da Gatti. Teatro esaurito

Butterfly Prova Generale Maggio 2024
Un momento di «Madama Butterfly» in scena al Maggio (foto MMF)

FIRENZE – In un Teatro del Maggio gremito ha debuttato ieri sera, 24 ottobre 2024, con gran successo «Madama Butterfly» di Giacomo Puccini, programmata in un nuovo allestimento nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della scomparsa del grande compositore. Festeggiata soprattutto la protagonista Carolina López Moreno, cui è stato tributato anche un lungo applauso a scena aperta, alla fine dell’aria Un bel dì vedremo. Molto apprezzata anche la direzione di Daniele Gatti, ben seguito dalle masse artistiche: di rado si è sentito un intermezzo come quello che si è innestato, con grande effetto drammatico, sul celeberrimo, delicato coro a bocca chiusa.

Nel complesso, un bel cast di ottimi interpreti dalla recitazione curata e coinvolgente; Piero Pretti è un Pinkerton sicuro, che disegna bene la parabola del personaggio dall’esuberante baldanza iniziale allo schiacciante senso di colpa finale. Trova un buon contraltare nello Sharpless di Nicola Alaimo, che fin dall’inizio esprime il peso dell’età ben più tarda e del presagio nefasto; in crescendo la prova di Marvic Monreal, una toccante Suzuki dalla voce fonda e morbida, e bravissimo Oronzo D’Urso nel rendere il personaggio di Goro (hanno anche tutti il phisique du rôle). La López Moreno è una Butterfly dalla voce che svetta sicurissima sulle note acute, dove dispiega un volume considerevole, ma riesce affascinante anche nelle meno potenti note basse; la sua Butterfly riesce delicata e dolente, una vera farfalla dalle ali strappate. Poetica in sommo grado la scena d’amore alla fine del primo atto.

Lo spettacolo firmato da Lorenzo Mariani è elegante e avvincente, con le scene essenziali di Alessandro Camera, fatte di pochi elementi d’arredo e molti veli, rese vive dalle bellissime luci di Marco Filibeck. A ideare i costumi è l’espertissima Silvia Aymonino, che sul finale fa sparire il Giappone vestendo con un identico elegante abito nero anni Cinquanta tanto Butterfly quanto la proterva Kate Pinkerton: inspiegabile, di primo acchito, trattandosi di personaggi agli antipodi (e perché poi far sparire il Giappone proprio al momento di un suicidio che più giapponese non potrebbe essere?), ma un critico con profonda cultura cinematografica presente in sala ha colto subito la citazione da Hitchcock: è la donna che visse due volte. Un’altra più riconoscibile citazione è nella scena in cui Butterfly e Suzuki, illuse dall’arrivo della nave di Pinkerton nel porto, cospargono di fiori la casa e anche lo sfondo si riempie di fiori proiettati: qui si evoca l’indimenticabile allestimento di Samaritani, traboccante di fiori veri, che a ogni replica, all’aprirsi del sipario, strappava un’espressione di meraviglia al pubblico (ripreso per diversi anni, fu venduto in uno dei momenti bui della storia del Maggio; consola sapere che ogni tanto viene ripreso a Berlino).

Un successo meritato. Esauriti galleria e palchi, restano biglietti di platea per le repliche domenica 27 alle 15.30, giovedì 31 ottobre alle 20 e sabato 2 novembre alle 15.30 in vendita anche sul sito del Maggio

Butterfly Scena Fiori Atto II
(foto MMF)

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