Quarrata: operaio picchiato “per essersi rivolto al sindacato”. Prosegue lo sciopero
QUARRATA – Prosegue lo sciopero dopo l’aggressione ad un operaio per essersi rivolto al sindacato. L’operaio, un pachistano di 22 anni, sarebbe stato picchiato, come denuncia il Sudd Cobas, dentro la fabbrica in cui lavora, un’azienda a conduzione cinese di Quarrata, in provincia di Pistoia.
L’operaio si era rivolto insieme ad altri colleghi “al nostro sindacato, denunciando turni di 12-14 ore al giorno, lavoro nero ed abusi di ogni tipo da parte dell’azienda e da parte di chi gestisce la forza lavoro in fabbrica”, si legge in un comunicato del Sudd Cobas.
“Sappiamo che sei stato al sindacato”, sarebbe stato detto con fare minaccioso al 22enne pachistano quando è arrivato in fabbrica, “poi subito l’aggressione con bastoni di legno”. L’azienda, che ha tre unità produttive a Pistoia, secondo il sindacato sarebbe stata “oggetto recentemente di controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro”.
CAMERA DEL LAVORO – “Ferma e dura condanna per l’episodio di violenza avvenuto alla Vot International di Quarrata e solidarietà alla vittima, un operaio pakistano preso a bastonate perché ‘colpevole’ di essersi rivolto al sindacato e aver denunciato condizioni di lavoro inaccettabili”.
Così la Camera del lavoro di Pistoia e la Fillea Cgil Pistoia Prato. “Lo sfruttamento lavorativo sta diventando una piaga irreversibile che colpisce anche il nostro territorio – sottolineano in una nota Daniele Gioffredi della Cgil Pistoia e Davide Chiappinelli Fillea Cgil Pistoia -, favorendo lo sviluppo di un modello di produzione basato solo sulla compressione dei diritti e dei salari e il proliferare dell’illegalità, alimentando la competizione al ribasso. E’ un fenomeno che si sta allargando in tutta la piana della Toscana centrale, da quella fiorentina a quella pistoiese e che va immediatamente bloccato, ripristinando quel sistema di legalità e di rispetto che è alla base dello sviluppo virtuoso di un territorio”.
Per i sindacalisti “occorrono più assunzioni in tutti gli organi ispettivi e l’istituzione di un tavolo interforze che riguardi tutta la piana, ma soprattutto occorre intervenire su tutta la filiera produttiva per evitare il rischio che si ‘scarichino’ sui soggetti più deboli della catena i costi sociali della competizione al ribasso”.
“Come Cgil di Pistoia siamo al fianco del lavoratore bastonato – aggiungono – e invitiamo tutti coloro che si trovano in una condizione di sfruttamento a denunciare. Continueremo a mettere in campo tutte le azioni di tutela a favore dei lavoratori e delle lavoratrici per debellare questo fenomeno. Siamo già in contatto con alcuni lavoratori dell’azienda in questione per agire immediatamente dal punto di vista sindacale a tutela di tutti i lavoratori. E’ necessario l’impegno di tutti, della società civile e associativa, a partire dalla piena consapevolezza che il fenomeno è già presente e va subito contrastato a partire dal pieno coinvolgimento di tutte le istituzioni del territorio”.