Migranti, tribunale di Catania: “Egitto paese non sicuro”. La Lega: “Gli italiani possono andarci, i clandestini no”
CATANIA – Nemmeno l’Egitto è un paese sicuro. Il giudice della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, ha annullato oggi, 4 novembre 2024, il provvedimento di trattenimento che era stato disposto dal Questore di Ragusa nei confronti di un cittadino egiziano sbarcato in Sicilia, cita nel provvedimento lungo 12 pagine, la sentenza della Corte di giustizia europea che era stata emessa lo scorso 4 ottobre.
Ecco cosa scrive il giudice: “I rischi di insicurezza che riguardino, in maniera stabile e ordinaria, intere e indeterminate categorie di persone portano de plano il decidente a negare che Egitto possa ritenersi paese sicuro alla luce del diritto dell’Ue e ciò per quanto si legge nelle argomentazioni della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 4 ottobre 2024, laddove in motivazione richiede che il paese per dirsi sicuro sia caratterizzato da una situazione ‘generale e costante’ di sicurezza”.
SALVINI – “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, dopo la decisione del giudice di Catania che ha annullato il trattenimento.
In una nota, la Lega afferma: “L’Egitto è una meta sempre più gettonata per le vacanze, tanto che nel 2023 ha segnato un numero record di visitatori: 14,9 milioni, di cui 850mila dall’Italia. In altre
parole, l’Egitto è un Paese sicuro per tutti, tranne che per i clandestini che – secondo alcuni giudici di sinistra – non possono tornarci. Pensare che per la sinistra e l’Anm a essere insicura dovrebbe essere l’Italia perchè governata dal centrodestra. Eppure, per Pd e toghe rosse i clandestini devono rimanere tutti qui”.
AGGIORNAMENTO DELLE 20,02
Il giudice e presidente della sezione immigrazione del tribunale di Roma, Luciana Sangiovanni, ha emesso un decreto di sospensione dell’efficacia al diniego della commissione territoriale sulla richiesta di asilo di uno dei dodici migranti che erano stati trasferiti in Albania ed ha rinviato alla Corte di giustizia europea il decreto sui ‘Paesi sicuri’, sollecitando una risposta urgente e citando il recente “intervento del governo italiano”.