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Ucraina: Biden autorizza missili a lungo raggio in Russia. Dopo la pioggia di bombe notturna

Nube Tossica Europa
Missili russi sull’Ucraina (Foto d’archivio)

KIEV – Ha rotto gli indugi, Joe Biden, dopo la pioggia di missili e droni russi sull’Ucraina. Il presidente uscente degli Usa ha autorizzato per la prima volta l’Ucraina a usare missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti per colpire all’interno della Russia.

La notizia, riferita ad Associated Press da fonti che hanno familiarità con la questione, è giunta dopo quello che il ministero degli Esteri di Kiev ha definito “uno dei più grandi attacchi aerei” russi sull’Ucraina, con una pioggia di missili e droni lanciati dalla Russia domenica, mentre si avvicinano i mille giorni di guerra che ricorreranno martedì, prendendo di mira le infrastrutture energetiche e provocando morti e feriti.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che la Russia ha lanciato un totale di 120 missili – di vari tipi, inclusi missili da crociera e balistici – e 90 droni, compresi gli Shahed di fabbricazione iraniana. L’aeronautica di Kiev ha fatto sapere di avere abbattuto 144 bersagli aerei su un totale di 210. L’operatore energetico ucraino Ukrenergo ha annunciato l’introduzione di restrizioni a seguito degli attacchi: “Il 18 novembre entreranno in vigore in tutte le regioni misure di limitazione dei consumi”, ha fatto sapere l’ente, precisando che ci saranno blackout e chiedendo agli utenti di “non accendere più apparecchi elettrici potenti contemporaneamente”.

La decisione di Biden di dare a Kiev il via libera all’uso di missili a lungo raggio in territorio russo costituisce un importante cambiamento nella politica degli Stati Uniti e arriva mentre Biden sta per lasciare l’incarico e il presidente eletto Donald Trump si è impegnato a limitare il sostegno americano all’Ucraina e a porre fine alla guerra il prima possibile. Secondo una delle fonti, le armi saranno probabilmente utilizzate in risposta alla decisione della Corea del Nord di inviare migliaia di truppe in Russia a sostegno dell’invasione dell’Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin.

L’attacco russo di domenica sulle infrastrutture ucraine è stato così massiccio che la Polonia ha mobilitato nel suo spazio aereo dei caccia, sia suoi che degli alleati. Per garantire la sicurezza delle zone di confine, ha fatto sapere il comando operativo delle forze armate di Varsavia. Dal canto suo la Russia, per bocca del ministero della Difesa, ha riconosciuto di aver effettuato un attacco “massiccio” con missili e droni contro “infrastrutture energetiche critiche” in Ucraina, ma ha affermato che tutte le strutture prese di mira erano legate all’industria militare di Kiev.

Il bilancio complessivo, riportato dai media ucraini, è di almeno 7 morti e 19 feriti. “L’obiettivo del nemico erano le nostre infrastrutture energetiche in tutta l’Ucraina. Purtroppo ci sono danni dovuti ai colpi e alla caduta di detriti. A Mykolaiv, a causa dell’attacco di un drone, 2 persone sono state uccise e altre 6 sono rimaste ferite, tra cui 2 bambini”, ha riferito Zelensky. Ma non solo: altre 2 persone sono state uccise nella regione di Odessa, dove l’attacco ha danneggiato le infrastrutture energetiche e interrotto le forniture di energia e acqua, ha fatto sapere il governatore locale Oleh Kiper.La raffica di attacchi è giunta mentre cresce il timore che Mosca voglia devastare la capacità di produzione di energia elettrica dell’Ucraina in vista dell’inverno.

Gli attacchi russi martellano le infrastrutture elettriche ucraine fin dall’invasione russa di febbraio 2022, provocando ripetuti spegnimenti di emergenza e blackout a livello nazionale, e le autorità di Kiev hanno ripetutamente chiesto agli alleati occidentali di rafforzare le difese aeree del Paese per contrastare gli attacchi. Sulla nuova ondata di attacchi si è fatta sentire l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica: le centrali nucleari ucraine non sono state colpite direttamente, ma diverse sottostazioni elettriche da cui dipendono hanno subito danni.

“Le centrali nucleari operative (NPP) dell’Ucraina hanno ridotto la produzione di elettricità come misura precauzionale questa mattina a seguito di diffuse attività militari in tutto il Paese che, secondo quanto riferito, hanno preso di mira la sua infrastruttura energetica, mettendo ulteriormente sotto pressione la sicurezza nucleare”, ha spiegato il numero uno dell’Aiea, Mario Grossi.Intanto, mentre i leader si apprestano a riunirsi a Rio de Janeiro per il G20, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è tornato sulla controversa telefonata che ha avuto venerdì con Vladimir Putin e l’ha difesa, dopo essere stato criticato da Kiev, che ritiene che il colloquio non faccia che aiutare il Cremlino a uscire dall’isolamento internazionale.

Il cancelliere ha detto che è stato importante far capire al presidente russo “che non deve aspettarsi che il sostegno della Germania, dell’Europa e di molti altri nel mondo all’Ucraina diminuisca” e ha precisato che le opinioni di Putin “su questa guerra non sono cambiate molto, il che non è una buona notizia”. Scholz ha però sottolineato che “non ci saranno decisioni alle spalle dell’Ucraina” e che il principio “che l’Ucraina può contare su di noi” è ancora valido.

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