Trentino: ucciso l’orso M91, era in letargo. Nuova esecuzione firmata dal presidente Fugatti
TRENTO – Animalisti giustamente sul piede di guerra per l’ennesima ed ingiusta esecuzione a Trento. L’orso M91 è stato ucciso la notte scorsa, 1° dicembre 2024, dagli agenti del Corpo forestale trentino. Era in letargo. Ieri sera, 30 novembre, era stato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti a firmare il decreto per l’abbattimento dell’animale.
“Commissariare la Pat per la gestione dei grandi carnivori”. E’ quanto l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al Governo e al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in seguito all’uccisione di M91, “l’ennesimo orso – scrivono in una nota – giustiziato dal presidente della provincia autonoma di Trento. Uccisione per la quale presenteremo denuncia contro Fugatti per il reato di uccisione di animali”. “M91 è un’altra vittima del ‘metodo Fugatti’ che – denuncia Enpa – consiste nell’emanazione di ordinanze lampo e nella loro esecuzione a tempi di record, solitamente nel pieno della notte o alle prime luci dell’alba, con il chiaro obiettivo di negare ai portatori d’interesse l’esercizio del proprio diritto costituzionale ad agire in giudizio. Una lesione gravissima che denunceremo in sede europea”.
“Peraltro – osserva Enpa – anche la condanna a morte di M91 solleva moltissimi dubbi sulla possibilità di applicazione del Pacobace, soprattutto per quanto attiene la dinamica del presunto inseguimento di cui il plantigrado si sarebbe reso responsabile. Nell’ordinanza Fugatti leggiamo che il plantigrado si sarebbe tranquillamente allontanato solo dopo essere stato preso a sassate dalla persona inseguita. Si tratta di una circostanza piuttosto singolare dal momento che, quando attaccato, un animale tende a reagire. Delle due l’una – prosegue la Protezione Animali – o nella ricostruzione del presunto inseguimento qualcosa non torna, oppure l’orso non era realmente pericoloso, altrimenti avrebbe reagito, rispondendo al lancio dei sassi».
“L’unico dato certo che abbiamo – prosegue l’associazione animalista – è l’incapacità di Fugatti di gestire la presenza degli animali selvatici sul territorio da lui amministrato. Ricordiamo che negli ultimi due anni, in Trentino sono morti addirittura 17 esemplari, uccisi dai bracconieri oppure massacrati dalle ordinanze Fugatti, ponendo un serio problema di conservazione della specie. E’ anche doveroso sottolineare come la stessa Pat, nel più recente aggiornamento del rapporto grandi carnivori, abbia chiaramente ammesso che nel 2024 i danni causati dalla fauna sono addirittura diminuiti.
“Di fronte a tale incapacità di Fugatti, che tracima in una pericolosissima politica ursofobica e ursicida, Enpa chiede un deciso intervento del governo e del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Proprio di recente, a proposito della situazione in Trentino, il ministro dell’Ambiente aveva preso posizione per la convivenza tra uomini e animali. Dopo quelle dichiarazioni più nulla è successo. Chiediamo al ministro di tener fede alle sue parole e – conclude Enpa – di impegnarsi affinché il presidente del Trentino non gestisca più il dossier ‘grandi carnivori’ e non uccida più un solo animale”.
LAV – Non si fa attendere la dura reazione della Lav Lega Anti Vivisezione: “Ancora una volta Fugatti ha firmato un provvedimento ammazzaorsi nella notte e l’uccisione e’ stata comunicata poche ore dopo, praticando un metodo anche antidemocratico” – sostiene Massimo Vitturi della Lav- “impossibile per la Lav rivolgersi al Tar per chiedere la sospensione di un decreto tanto sanguinario quanto assurdo perche’ ha condannato a morte un orso che doveva invece essere preso ad esempio per non avere risposto alle molteplici provocazioni subite nel tempo”.
Per Vitturi, che ancor prima della morte di Andrea Papi dell’aprile del 2023 si era battuto per trovare una soluzione della convivenza persone-orsi in Trentino, “la tutela della sicurezza delle persone non si realizza con l’uccisione degli orsi ma solo attraverso la scrupolosa applicazione delle indicazioni scientifiche, alle quali pero’ Fugatti e i suoi sodali sembrano essere del tutto refrattari”.