Morte di Ramy, Procura di Milano: “Nessuna violazione da parte dei carabinieri nell’inseguimento”
MILANO – Dalle indagini della Procura non risulta che i carabinieri del nucleo radiomobile abbiano commesso violazioni e illeciti nella scelta e modalità di inseguimento dello scooter Tmax su cui nelle prime ore del 24 novembre viaggiavano gli amici Fares e Ramy. In particolare non esistono protocolli operativi con prescrizione su quando e come mettersi all’inseguimento di un persona ritenuta sospetta.
L’unica norma giuridica di riferimento e’ quella all’articolo 55 del codice di procedura penale: “La polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale”.
L’inseguimento messo in atto dai militari dell’Arma quella notte, con tre pattuglie e sei uomini, rientrerebbe in questa attività prevista per la polizia giudiziaria.
“Dopo le precisazioni della Procura sulla legalita’ dell’azione dei carabinieri, Sala dovrebbe chiedere scusa pubblicamente per il suo silenzio. Mentre il pessimo Gabrielli si dovrebbe dimettere. Ancora una volta, contro il personale in divisa con le sue parole inopportune”.
Lo afferma il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri. “Ma Gabrielli – riprende – che incarico svolge a Milano? Chi lo paga? A che serve? Si vergogni anche lui insieme a Sala. Noi – conclude il parlamentare azzurro – siamo con il popolo in divisa, nonostante il silenzio di Sala e gli attacchi immotivati e astiosi di Gabrielli”.