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Bce taglia i tassi dello 0,25%. Sui mutui variabili risparmio di circa 50 euro. Lagarde: “No bitcoin”

Lagarde Foto Bce
Christine Lagarde (Foto sito Bce)

Nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, per tutta l’area euro: 0,25 punti percentuali. Quello che di fatto resta il riferimento chiave – il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa Bce – scende così dal 3% al 2,75%, minimo dal febbraio del 2023 (quando era al 2,50%). In termini spiccioli, gli esperti calcolano un risparmio i circa 50 euro per i mutui variabili.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento cala al 2,90%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali cala 3,15%. La decisione è in linea con le attese dominanti e avviene mentre l’istituzione monetaria si trova ad operare in un contesto di economia in peggioramento: proprio oggi Eurostat ha riportato che nel quarto trimestre la crescita economica dell’area euro è rimasta al palo, con un Pil invariato rispetto ai tre mesi precedenti. Questo spinge la Banca centrale verso una ammorbidimento della linea.

Quella di oggi è la quinta riduzione al costo del danaro da quando, nel giugno dello scorso anno, la Bce ha invertito la rotta, dopo che tra il luglio del 2022 e settembre del 2023 aveva aggressivamente inasprito la linea, alzando i tassi di 4,50 punti percentuali complessivi in risposta alla elevata inflazione. E proprio guardando all’inflazione, negli ultimi mesi è leggermente risalita, tornando a 2,4% a dicembre a fronte di un obiettivo della Bce che la vorrebbe al 2%. Tuttavia, in precedenza, l’istituzione ha detto di attendersi che torni ad attenuarsi nel corso dell’anno per convergere verso il valore auspicato.

“Il processo disinflazionistico è ben avviato – ribadisce la comunicazione diffusa al termine del Consiglio direttivo -. L’inflazione ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni dei nostri esperti e dovrebbe tornare all’obiettivo nel corso dell’anno”.

LAGARDE – “L’economia dell’Eurozona è rimasta stagnante nel quarto trimestre e resterà debole anche nel primo trimestre del 2025. La fiducia dei consumatori è fragile; tuttavia restano le condizioni per una ripresa”. Lo afferma la presidente della Bce Christine nella dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa che segue la riunione del Consiglio Direttivo che ha deciso un nuovo taglio dei tassi per 25 punti.

Quella di tagliare i tassi per 25 punti “è stata una decisione unanime – spiega – sulla proposta espressa” dal capoeconomista Philip Lane. Ma anche dopo questo nuovo taglio – “restiamo in territorio di politica monetaria restrittiva. Non abbiamo ancora deciso il punto in cui fermarci” con i tassi, “sappiamo la direzione, ma il livello e l’ampiezza” dei prossimi interventi saranno basati sui dati, aggiunge. “Comunque siamo fortunati dal momento che in occasione del meeting di marzo avremo le nuove stime macroeconomiche e due nuovi dati sull’inflazione”

INFLAZIONE – E ancora: “Un taglio ‘jumbo’ dei tassi, ossia di mezzo punto percentuale e non dello 0,25% come deciso “non era affatto in discussione. L’inflazione potrebbe sorprendere al ribasso se la scarsa fiducia e le preoccupazioni legate agli eventi geopolitici impedissero ai consumi e agli investimenti di riprendersi rapidamente come previsto, se la politica monetaria frenasse la domanda più del previsto o se l’ambiente economico nel resto del mondo peggiorasse inaspettatamente. Una maggiore frizione nel commercio globale renderebbe più incerte le prospettive di inflazione nell’area dell’euro”.

BITCOIN – Non c’è spazio per il Bitcoin nelle riserve della Bce perché questi asset “devono essere liquidi, sicuri, non sospettati di legami con attività criminali”. Così Christine Lagarde torna a chiudere la porta dell’Eurotower alla criptovaluta più diffusa dicendosi “fiduciosa che i Bitcoin non entreranno nelle riserve delle banche centrali” degli stati dell’Eurozona.



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