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Scandicci, anziano morto in casa: figlio accusato di omicidio. Già condannato per il decesso della madre

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SCANDICCI (FIRENZE) – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze ha convalidato il fermo per l’imprenditore 56enne, finito in carcere dopo la morte del padre 85enne, trovato senza vita nella sua casa di Scandicci lunedì 27 gennaio 2025. L’autopsia sul cadavere dell’anziano sembra aver sciolto ogni dubbio: la morte dell’uomo, sul cui corpo c’erano numerose lesioni, è stata “conseguenza dell’azione violenta del figlio”, come ha fatto sapere la Procura di Firenze in un comunicato.

Per questo il figlio resta nel carcere fiorentino di Sollicciano, per la sussistenza di “un grave quadro indiziario ed il pericolo di fuga”. Fin da subito i sospetti si erano concentrati sul 56enne: tre anni fa venne arrestato per maltrattamenti verso la madre, la quale morì in ospedale dopo dieci giorni di sofferenza, e verso lo stesso padre. Per il decesso della madre, lo scorso dicembre il figlio è stato condannato in primo grado dalla Corte d’Assise di Firenze a 6 anni e 8 mesi di reclusione, con il reato riqualificato in omicidio preterintenzionale.

La sentenza lo ha assolto invece dalle accuse verso il padre, non avendo quest’ultimo firmato la denuncia verso il figlio, nonostante in precedenza avesse raccontato le vessazioni subite. Nella serata di lunedì scorso, 27 gennaio, i carabinieri della compagnia di Scandicci sono intervenuti in un’abitazione per una segnalazione di un decesso al 112. I militari hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’85enne, adagiato nel letto, con indosso il pigiama e con vari lividi sul corpo, alcuni più recenti di altri. Insospettiti dall’assenza di altre persone in casa e dalle condizioni della salma, hanno iniziato le indagini per ricostruire l’accaduto sotto la direzione della Procura. I primi accertamenti hanno permesso di appurare come il figlio del deceduto, dopo essersi accorto della morte del genitore, si fosse messo in contatto con la propria compagna residente all’esterno (che ha a quella notizia ha attivato le autorità telefonando al 112), e si fosse poi reso irreperibile.

Vista la situazione, i carabinieri hanno iniziato le ricerche del 56enne, entrando anche all’interno della sua abitazione con l’ausilio dei vigili del fuoco, ma che è risultata vuota; anche le ricerche nella zona non hanno prodotto risultati. Il figlio dell’anziano, che aveva con sé uno zaino colmo di indumenti, è stato rintracciato solo a distanza di due giorni, avendo fatto rientro all’interno della propria abitazione. L’uomo non è stato in grado di fornire spiegazioni circa quanto fosse accaduto al genitore.

A seguito delle indagini i militari hanno sottoposto il figlio al fermo di indiziato di delitto per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte e, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato in carcere. Venerdì 31 gennaio è stato eseguito l’esame autoptico che ha confermato i sospetti sulla morte provocata da ripetuti maltrattamenti.


Gatto

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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