Skip to main content
Il ritratto di Don Facibeni di Annigoni

Firenze: Pegaso d’oro alla Madonnina del Grappa. Fondata 100 anni fa da don Giulio Facibeni

Il ritratto di Don Facibeni di Annigoni
Il ritratto di Don Giulio Facibeni di Pietro Annigoni

FIRENZE – Ha compiuto cento anni nel 2024, l’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, fondata un secolo fa da don Giulio Facibeni. Con la sua storia fatta di carità, di accoglienza, di attenzione ai bisogni sempre nuovi, dei giovani e dei carcerati, è stata insignita oggi, 13 febbraio 2025, del Pegaso d’oro, massima onorificenza della Regione Toscana.

A consegnarlo nelle mani di don Vincenzo Russo, che guida l’Opera, alla presenza dell’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, il presidente Eugenio Giani e la vicepresidente Stefania Saccardi.

“Punto di riferimento per la solidarietà e l’attenzione agli ultimi – ha detto il presidente Giani – l’ Opera della Madonnina del Grappa è una costola, più che una costola, è carne viva direi, della storia di Firenze, illuminata da personalità dal carisma unico, come unico in questo caso è stato quello di don Facibeni che ci ha lasciato una simile eredità. Sta a noi, nella gratitudine per quello che don Facibeni ha saputo creare, sottolineare l’importanza che la sua opera e il suo insegnamento rappresentano per tutti e per questa città”.

“È un riconoscimento che si può considerare rivolto a tutti coloro che hanno fatto parte della storia dell’Opera, della quale si celebrano i cento anni – ha detto Mons. Gambelli-
Se ciò è oggi possibile lo dobbiamo a don Giulio Facibeni e poi a don Corso Guicciardini. Per mezzo loro, con il contributo di altri sacerdoti e di una parte abbondante della comunità fiorentina, giunge fino a noi una preziosa eredità di insegnamento ma anche un significativo esempio da attuare in questo nostro tempo”.

“Siamo orgogliosi di consegnare il Pegaso d’oro all’Opera della Madonnina – ha detto la vicepresidente Saccardi – che nacque grazie alla missione di don Facibeni. Firenze, con le ferite ancora vive del dopoguerra, in lui riconobbe il valore della solidarietà concreta e disinteressata che con il suo lavoro diventava cultura, vorrei dire identità, di un’intera città. Dare il Pegaso all’Opera oggi, in questo presente difficile, lacerato dalle guerre e dalle diseguaglianze, significa dare vita e forza a una testimonianza e a un impegno quotidiano di coloro che, con fede, coraggio, nel silenzio caratteristico di chi compie il bene, cercano di rispondere ai bisogni dei più fragili”.

Il nome – Madonnina del Grappa – è legato all’esperienza che don Giulio Facibeni, dichiarato venerabile da Papa Francesco nel 2019, fece come cappellano militare durante la Prima Guerra mondiale. In mezzo alle granate e ai colpi dei fucili, don Facibeni raccolse le implorazioni dei suoi soldati che in punto di morte gli raccomandavano i figli rimasti a casa.

«La nostra istituzione non vuole essere un collegio, ma un vero e proprio rifugio per i fanciulli abbandonati, dando per ora la preferenza agli orfani di guerra, i quali sono la sacra eredità di chi tutto sacrificò per la patria. Non delimitiamo confini alla Provvidenza: i primi saranno sempre quelli del rione, ma se anche di fuori qualche voce dolorosa di bimbo invocherà il nostro aiuto, se i mezzi e il locale ce lo permetteranno, apriremo le nostre braccia».

Con queste parole don Giulio Facibeni raccontava nel 1924 l’apertura del primo orfanotrofio con il quale nasceva a Firenze, nel quartiere di Rifredi, l’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa. Oggi l’Opera della Madonnina del Grappa continua nella sua missione al fianco dei più deboli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP