
Festival di Sanremo, Conti annuncia il superospite: Benigni. Dopo il “Wojtylaccio”. La scaletta della serata cover

SANREMO – Carlo Conti ha annunciato l’ospite speciale della quarta serata del Festival di Sanremo, venerdì 14 febbraio 2025, quella dedicata alle cover: Roberto Benigni.
“Per me – rivela il direttore artistico -è un sogno iniziare il Festival con lui. L’ho invitato nei miei tre precedenti Festival, ma non era mai stato con me. Stasera verrà a salutare il grande pubblico del Festival a modo suo, con la sua energia e la sua libreria. E mi ha detto che dovrà fare un annuncio”.
BENIGNI SHOW – Ha apostrofato Papa Wojtyla come “Wojtylaccio” e ha baciato la sua valletta per 40 secondi; ha fatto il giullare con Pippo Baudo e ha preso di mira Silvio Berlusconi. E’ entrato sotto la gonna di Manuela Arcuri e ha fatto l’ingresso a cavallo al Teatro Ariston. E ha declamato Dante, la Bibbia e la Costituzione (alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella).
Le sei apparizioni di Roberto Benigni al Festival di Sanremo sono state uno show nello show, registrando ogni volta i picchi dello share e delle polemiche. La prima volta di Benigni al Festival è stato nel 1980 da conduttore insieme all’attrice Olimpia Carlisi (all’epoca sua compagna). Reduce dal successo della trasmissione “L’altra domenica” di Renzo Arbore su Rai 2, Robertaccio si presentò in smoking e sul palco del Teatro Ariston si concesse un lunghissimo, appassionato bacio con la Carlisi.
WOJTYLACCIO – Ma quella fu soprattutto l’edizione del “Wojtilaccio” con cui si rivolse a Papa Giovanni Paolo II: una famigerata definizione che suscitò infinite polemiche e dibattiti in Parlamento, con il comico che subì un processo in Vaticano per vilipendio di un capo di Stato straniero, per il quale fu condannato a un milione di lire di multa e un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena. Dopo una lunga assenza, Roberto Benigni tornò a Sanremo nel 2002 e conquistò il pubblico con un monologo in cui rileggeva in chiave politica il Giudizio Universale.
Già l’annuncio della sua presenza aveva scatenato polemiche: Giuliano Ferrara, allora direttore del quotidiano “Il Foglio”, aveva annunciato che sarebbe andato al Festiva e gli avrebbe lanciato uova sul palco. Non lo fece… Arrivato sul palco, per prima cosa l’attore, reduce dal trionfo agli Oscar per il film “La vita è bella”, andò sotto la gonna di Manuela Arcuri e poi strizzò le parti intime di Pippo Baudo, una gag che in precedenza il comico aveva già regalato ai telespettatori in occasione dello show del sabato sera “Fantastico”.
BERLUSCONI – Nel 2009 nell’edizione condotta da Paolo Bonolis, Benigni, dopo aver sceso la scalinata con le spalle rivolto al pubblico a ‘gattoni’, ne ebbe per tutti: contro Silvio Berlusconi a capo del governo, Iva Zanicchi e Walter Veltroni. E a favore dei diritti degli omosessuali. Nel 2011 Benigni entrò all’Ariston a cavallo e con la bandiera tricolore sventolante per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia: spiegò, facendone l’esegesi, l’Inno di Mameli. Nel 2020, dopo una gag simil baudesca con Amadeus, Benigni recitò “Il Cantico dei Cantici” (e anche Oscar Wilde) per 40 minuti. E le polemiche quella volta riguardarono anche il cachet.
MATTARELLA – Nel 2023 Sanremo ha visto l’esibizione più ‘seria’ di Benigni con un monologo sulla Costituzione, alla presenza straordinaria dl presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’attore scherzò su Amadeus e poi rese omaggio al Presidente e ricordò: “Tra i padri costituenti c’era Bernardo Mattarella, padre del Presidente, lei e la Costituzione avete avuto lo stesso padre, la Costituzione è sua sorella”.
“Lei – disse anche Benigni rivolto a Mattarella – è al secondo mandato, Amadeus è al quarto e ha già prenotato il quinto, è costituzionale? Presidente bisogna fermarlo. Bisogna fermarlo, è dittatura”.
COVER E DUETTI – La quarta serata del festival è dedicata alle cover e ai duetti, quest’anno aperti anche agli incroci tra gli artisti in gara. La classifica finale, decisa da Televoto (34%), Radio (33%) e Sala Stampa (33%), determina il vincitore della serata, risultato che però non incide su quello finale. L’ordine di uscita dei cantanti sarà comunicato più tardi.
Achille Lauro ed Elodie, Tributo a Roma, A mano a mano di Cocciante e Folle città di Loredana Bertè
Bresh con Cristiano De André, Creuza de mä di Fabrizio De André
Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Dimartino, L’anno che verrà di Lucio Dalla
Clara con Il Volo, The sound of silence di Simon and Garfunkel
Coma_Cose con Johnson Righeria, L’estate sta finendo dei Righeira
Fedez con Marco Masini, Bella Stronza di Marco Masini
Francesca Michielin e Rkomi, La nuova stella di Broadway di Cesare Cremonini
Francesco Gabbani con Tricarico, Io sono Francesco di Francesco Tricarico
Giorgia con Annalisa, Skyfall di Adele
Gaia con Toquinho, La voglia, la pazzia di Ornella Vanoni
Irama con Arisa, Say something di Cristina Aguilera
Joan Thiele con Frah Quintale, Che cosa c’è di Gino Paoli
Lucio Corsi con Topo Gigio, Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno e Johnny Dorelli
Marcella Bella con i Twin Violins, L’emozione non ha voce di Adriano Celentano
Massimo Ranieri con i Neri Per Caso, Quando di Pino Daniele
Modà con Francesco Renga, Angelo di Francesco Renga
Noemi e Tony Effe, Tutto il resto è noia di Franco Califano
Olly con Goran Bregovic e la Wedding Funeral Band, Il pescatore di Fabrizio De Andrè
Rose Villain con Chiello, Fiori rosa, fiori di pesco di Lucio Battisti
Rocco Hunt con Clementino, Yes I know my way di Pino Daniele
Serena Brancale con Alessandra Amoroso, If ain’t got you di Alicia Keys
Shablo con Neffa, Amor de mi vida, Aspettando il sole di Neffa
Simone Cristicchi con Amara, La cura di Franco Battiato
Sarah Toscano con gli Ofenpach, Overdrive degli Ofenbach
The Kolors con Sal Da Vinci, Rossetto e caffè di Sal Da Vinci
Willie Peyote con Tiromancino e Ditonellapiaga, Un tempo piccolo di Franco Califano
