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Da Pupo al Pupone: il viaggio di Totti in Russia finisce sulla prima pagina del Financial Times

Totti
Francesco Totti con la maglia numero 10 della Roma (Foto d’archivio)

LONDRA – Una delle polemiche più accese su un tour in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, la scatenò Pupo, al secolo Enzo Ghinassi di Ponticino (Arezzo). Da Pupo al Pupone, ossia Francesco Totti, romanista e “core” de Roma. Dopo qualche giorno di polemica nostrana, ecco che il caso barca oltremanica. “Il re del calcio romano, Francesco Totti, scatena l’ira con il suo viaggio a Mosca a promuovere una piattaforma di scommesse sportive”. Con questo titolo il caso del viaggio dell’ex numero dieci della Roma a Mosca finisce in prima pagina sul Financial Times.

“Mentre nella capitale russa apparivano enormi cartelloni che pubblicizzavano l’arrivo del capitano in pensione dell’AS Roma, i critici italiani hanno esortato Totti a rivedere i suoi piani, avvertendo che il viaggio avrebbe dato manforte al Cremlino in un momento critico per l’Ucraina e l’Europa nel suo complesso”, scrive ilfogliobritannico, ricordando che “Totti è l’ospite d’onore dell’evento aziendale dell’8 aprile organizzato da Bookmaker Ratings, una piattaforma online dedicata al mondo delle scommesse sportive russe”.

“I giganteschi cartelloni digitali che promuovono l’evento recitano: “L’Imperatore viaggia verso la Terza Roma”, un soprannome popolare per Mosca che è stato adottato dagli integralisti russi che vedono la Russia contemporanea come un impero cristiano che supererà l’antica Roma”, scrive il Ft, soffermandosi poi sugli appelli che in Italia si sono moltiplicati affinché l’ex calcatore non vada a Mosca.

Un portavoce di Totti ha dichiarato al quotidiano di Londra che il gala di Mosca era “solo un evento sportivo”, ma che il calciatore in pensione avrebbe “fatto tutte le valutazioni necessarie” prima di partire. Per Nona Mikhelidze, dell’Istituto Affari Internazionali, tuttavia, “il fatto che Totti sia andato lì la dice lunga sulla mancanza di empatia dell’Italia nei confronti della sofferenza umana in Ucraina”.

Il caso Totti, ricorda il Ft, “arriva in mezzo a profonde divisioni all’interno dell’Italia e della coalizione di governo del Primo Ministro Giorgia Meloni, per il continuo sostegno di Roma a Kiev”. E, osserva il foglio della City, “sebbene Meloni sia stata un’esplicita sostenitrice dell’Ucraina, l’opinione pubblica italiana si è stancata del conflitto e c’è poco entusiasmo per il coinvolgimento italiano in qualsiasi missione di pace europea o per la spesa militare del continente”.


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Paulo Soares

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