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Libri: «Almanacco pucciniano», viaggio nei teatri di Pisa e provincia per raccontare il Maestro

FIRENZE – Il centenario della morte di Giacomo Puccini ha dato lo spunto al cantante lirico Alessandro Ceccarini per raccontare le opere, le produzioni e gli eventi realizzati a Pisa dal Maestro lucchese nel suo libro Almanacco pucciniano. Il volume è stato presentato il 9 aprile in sala Pegaso dall’autore assieme al presidente Eugenio Giani, Stefano Mecenate, critico musicale ed editore ed allo storico Alessandro Passeri.

Il libro è un viaggio nei teatri di Pisa e provincia alla ricerca delle opere, dei concerti e delle iniziative legate a Puccini.

“Un libro che colma un vuoto – ha detto Giani- , che dà un contributo importante alla vita di Puccini, che dà il senso del rapporto del Maestro col suo territorio. Questo testo ha un significato profondo: ci conduce a Pisa, città fortemente presente nella sensibilità di Giacomo Puccini. È l’espressione di una terra, quella lucchese, che si sente un tutt’uno con Pisa. Basta pensare al museo Pucciniano di Celle, gestito dall’associazione Lucchesi nel Mondo, che celebra le origini familiari e artistiche del compositore. Ma è Pisa, la grande città, a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per Puccini: una sorta di capitale della Toscana costiera. I legami tra il Maestro e Pisa sono fortissimi, tanto che possiamo dire che questa città gli fu cara quanto Lucca. È bellissimo, quindi, vedere – ha aggiunto Giani- come il libro di Alessandro ripercorra i rapporti tra Puccini, la sua vita e la sua opera con Pisa. In un volume di 765 pagine, solo le prime 113 trattano del Puccini in vita: il resto è dedicato al rapporto postumo tra la sua opera e la città, alle straordinarie rappresentazioni che lo hanno tenuto vivo nel cuore di Pisa. È un legame che va oltre la biografia: è la dimostrazione di un affetto profondo e di un’eredità culturale viva e partecipata».

Lo spunto che ha dato inizio al lavoro di quasi mille pagine è stato il centenario della morte del compositore avvenuta il 29 novembre del 1924; da lì è partito il viaggio alla ricerca delle fonti che dalla fine del 1800 fino ad oggi nel territorio di pisa hanno in qualche modo a che fare col Maestro. Si tratta di recensioni, foto, ritagli di giornali, locandine, cartoline, riviste, interviste. Strumenti che fanno rivivere le emozioni di molte generazioni che si sono0 incrociate con la vita e le opere di Puccini. Un tuffo in quel mondo  e in quel tempo dove tutto cominciò. Non solo la vita del Maestro, ma nel libro c’è anche la restituzione di un territorio dove il Maestro visse. Raccontando Puccini, in qualche modo si racconta la storia in questo caso di Pisa e della sua Provincia. C’è narrazione, ma c’è anche anche un contributo scientifico importante, forse la parte più rilevante. Testimonianze, ricordi di chi coevo o no a Puccini, lo ha voluto ricordare. Quindi una raccolta di tutto ciò che si può raccogliere sulla memoria storica di un territorio. Un libro prezioso lo ha definito lo storico Mecenate, che spiega come Puccini abbia mantenuto sempre un rapporto costante e d’amore con la Toscana, un cordone che non rompe mai”.

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