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Per Renzi la Convenzione è una tappa fondamentale verso la segreteria

Renzi: solo agli iscritti del Pd fa conoscere il nuovo programma di governo

Matteo Renzi Pd
Matteo Renzi Pd

ROMA – Matteo Renzi, accettato l’incarico di formare il governo, sapeva che una delle carte principali da spendere era quella della rapidità, e quindi decise di giocarsi tutto nei primi 100 giorni. Già dal palchetto allestito al Quirinale per la sua prima dichiarazione da premier incaricato – il 17 febbraio 2014 – dettò l’agenda di quella che sperava fosse la luna di miele del suo Governo con il Paese.

AGENDA 2014 – Una riforma al mese, aveva promesso: a febbraio l’avvio di legge elettorale e riforme costituzionali, a marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione ed a maggio il fisco. Non c’era bisogno di specifici controlli per verificare il prevedibile fiasco (almeno per quanto riguarda i tempi), ma il sito “la valigia blu”, che aveva fatto le pulci anche ai governi precedenti, mi è venuto in soccorso, confermando che quasi nessuna delle promesse è stata adempiuta nei tempi annunciati; tanto che poi, come ricorderete, nel mese di settembre Renzi ha incardinato molte di queste riforme nel tempo più ragionevole di 1000 giorni, vale a dire fino al termine della legislatura, grosso modo fine 2017. Dunque la valigia blu segna tempo scaduto per la riforma elettorale, per quelle del lavoro, del fisco, dello sblocco dei debiti della P.A., la riduzione del cuneo fiscale e molte altre, mentre segna semaforo verde per la riforma della Pubblica amministrazione (presentazione entro giugno) e gli 80 euro in busta paga e riduzione Irap.

LETTERA PD – Adesso Renzi ci ricasca e nella lettera indirizzata a inizio anno ai militanti del Pd (Care amiche e cari amici, cari compagni del Partito Democratico, inizia un 2015 carico di sfide) – pubblicata sul sito del Pd e sui principali giornali – oltre a vantare i successi politici del partito (abbiamo vinto tutte le competizioni elettorali del 2014) annuncia anche il programma di governo e il calendario dell’azione dell’esecutivo per il 2015.

Due riflessioni.

La prima: mi sembra istituzionalmente scorretto che il premier di tutti gli italiani annunci in anteprima il programma di governo solo agli iscritti del suo partito, quasi fosse soltanto il segretario di questa formazione. Ci sono dunque italiani privilegiati (gli iscritti) e italiani di seconda categoria (tutti gli altri). Il Presidente ha sostituito con una lettera i tweet abituali, anche se il testo della stessa è consultabile con un link da facebook e twitter.

La seconda: anche stavolta Renzi preannuncia cinque riforme in cinque mesi. Ecco le sue parole: «Ci siamo dati una cadenza ordinata per le nuove iniziative di legge. A gennaio abbiamo provvedimenti su economia e finanza. A febbraio tocca alla scuola. A marzo il Green Act, sull’economia e l’ambiente in vista della grande conferenza di Parigi 2015. Aprile sarà il mese di cultura e Rai. A maggio tutti i riflettori sul cibo, agricoltura, turismo, made in Italy: arriva l’Expo. A giugno i provvedimenti sulle liberalizzazioni e prima dell’estate il punto sullo sport anche in vista della candidatura per le Olimpiadi del 2024».

INGIUSTIZIE – Quindi un’aggiunta di sapore populistico sulle ingiustizie da ridurre: «Dobbiamo ridurre la forbice delle ingiustizie. È quello che abbiamo iniziato a fare con il tetto ai mega stipendi pubblici da una parte e l’innalzamento degli 80 euro dall’altro. E non finisce qui. (…) C’è molto da fare. Lo faremo. Senza ansia, senza angoscia, senza paura. Ma lo faremo velocemente. Abbiamo la certezza che gli italiani da noi vogliono che continuiamo a fare quello che abbiamo fatto nel 2014 con ancora maggiore determinazione».

COMPAGNI – E infine l’incoraggiamento ai compagni: «Care amiche e cari amici, cari compagni del Partito Democratico, inizia un 2015 carico di sfide». Conclude chiedendo il loro appoggio: «Tra tre anni quando torneremo a votare i cittadini ci diranno se abbiamo avuto ragione a provare la strada coraggiosa e impervia delle riforme a tutto campo con questa legislatura . Fino a quel momento chiedo a tutte le democratiche e i democratici – che ringrazio per il lavoro svolto con passione e determinazione – di non mollare di un solo centimetro e di continuare a darmi una mano».

Vedremo dunque se – con l’aiuto di quelli che lui stesso definisce compagni – Renzi, a differenza di quanto è avvenuto in passato, saprà mantenere i tempi delle promesse solennemente avanzate (al Pd o al paese?) con la lettera indirizzata agli iscritti. Ma credo che, nei prossimi mesi, ci sarà molto lavoro per “la valigia blu” e per quanti vorranno controllare se non si tratti di promesse da marinaio.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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