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Morte di Pino Daniele: fans in coda nella camera ardente fra lacrime e polemiche

La rabbia dei fans per la chiusura anticipata della camera ardente di Pino Daniele
La rabbia dei fans per la chiusura anticipata della camera ardente di Pino Daniele

ROMA – Decine di fans di Pino Daniele in fila davanti alla camera ardente allestita all’ospedale S.Eugenio di Roma, che ha riaperto stamani alle 8,30. Con in mano mazzi di fiori, biglietti e lettere, hanno atteso di poter dare l’ultimo saluto all’artista (i funerali saranno celebrati domani 7 gennaio a Roma, poi l’ultimo saluto nella sua Napoli e infine la sepoltura in Toscana).

«Sono fan di Pino da tanti anni – racconta Gaetano, un palermitano che vive a Roma – credo sia sbagliata però la decisione di non fare i funerali a Napoli, perché lui è il simbolo di quella città. È vero che deve scegliere la famiglia ma i figli sono giovanissimi e possono commettere degli errori. Anche la scelta di portare le sue ceneri a Napoli non credo sia giusta, perché dovrebbe arrivare il feretro e consentire ai napoletani di dare l’ultimo saluto a Pino in una camera ardente come qui a Roma».

Il cantautore Pino Daniele: è morto nella notte fra il 4 e il 5 gennaio 2015
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D’accordo anche altri ammiratori che, chiacchierando tra loro, aggiungono: «È una storia assurda – dicono – anche la scelta di trasportarlo in auto fino a Roma quando si è sentito male non ha avuto senso». Sulla stessa scia un infermiere del pronto soccorso del vicino ospedale Cto, che nel cortile all’ingresso dell’obitorio aggiunge: «Probabilmente, se lo avessero portato all’ospedale diGrosseto, si sarebbe salvato. Un infarto non può essere curato dopo due ore».

Tra i fans all’ospedale già dal primo mattino anche Claudia, una signora partita da Frascati con una rosa rossa e una lettera: «È come fosse morta una persona di famiglia. È sempre stato il mio idolo e ho seguito tutti i suoi concerti. È un dolore enorme».

AGGIORNAMENTO ORE 10:00

È stato chiuso anticipatamente l’accesso al pubblico della camera ardente di Pino Daniele. Dallo staff del cantante è stato spiegato alle persone in fila all’obitorio dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma che la decisione è stata presa per consentire a familiari e amici di «prendersi il loro tempo» per stringersi attorno a Pino Daniele. Delusione tra i fan: «È una vergogna». «Sono partito dalla provincia di Caserta – spiega Gianni – non è mai successa una cosa del genere».

«C’è gente che ha fatto centinaia di chilometri – replica una signora allo staff del cantante – è una vergogna, una mancanza di rispetto per chi ha comprato i dischi di Pino e lo ha seguito in concerto per tutta una vita». D’accordo altri fan che indugiano nell’androne dell’obitorio: «Non è il modo di comportarsi – dice un signore – Pino è un personaggio pubblico, questo è il prezzo che bisogna pagare per la fama. Oltre alla famiglia, c’è tanta gente venuta qui a dargli l’ultimo saluto e che si trova la porta sbattuta in faccia. Anche per il Papa è stato permesso a tutti di portare un omaggio, è un comportamento senza senso». L’obitorio del Sant’Eugenio oggi prevedeva l’apertura dalle 8,30 alle 12,30.

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