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Fiorentina: disastro a Parma (1-0). Sbaglia un rigore (Gomez) e resta in 9: espulsi Gonzalo e Savic. Pagelle

Parma-Fiorentina, un'azione di gioco: Kurtic (F) inseguito da Gobbi (P)
Parma-Fiorentina, un’azione di gioco: Kurtic (F) inseguito da Gobbi (P)

PARMA – Ci ha messo del suo anche l’arbitro D’Amato: con due espulsioni ingiuste. Quelle di Gonzalo Rodriguez e Savic, mandati fuori per doppia ammonizione. E prima aveva negato almeno un altro rigore sacrosanto. Ma è stata soprattutto la Fiorentina a farsi male da sola nella prima partita di un 2015 che non poteva cominciare peggio. Una fiorentina capace di macinare tantissimo gioco, tanto da avere in possesso di palla del 63% contro un modesto 37% del Parma, ma incapace di trovare lo straccio di un gol. Sprecando, e questo è l’aspetto più negativo della partita, due palle gol che sembravano manna dal cielo. Entrambe con Marione Gpomez, sempre più in crisi: la prima al 15’, quando si è trovato, solo, a tu per tu con il portiere Mirante Al quale ha graziosamente regalato il pallone. La seconda al 34’: sbagliando addirittura un rigore concesso giustamente per atterramento di Cuadrado in area. Roberto Donadoni, allenatore del derelitto Parma appena acquistato da una cordata albanese, dovrebbe anche ringraziare Montella per aver mandato in campo una squadra del tutto inadatta a una partita del genere. Una squadra che è andata a cozzare contro la rocciosa difesa del Parma come un rinoceronte furioso ma cieco. E che, come se non bastasse, si è lasciata infilare ingenuamente nei primi minuti da un avversario consapevole dei propri limiti, che non aspettava altro che un gol per poi chiudersi e aspettare come se giocasse in trasferta. Gol subito ingenuamente: su calcio d’angolo di Lucarelli, i difensori viola hanno lasciato solo Andrea Costa che, di testa, l’ha messa dentro. Tatarusanu? Un po’ è colpvole anche lui perché quei palloni, quando spiovono nell’area piccola, devionio essere preda del portiere. Per il resto, il vice Neto se l’è cavata alla meglio. Forse non meriterebbe la sufficienza per l’indecisione sul gol, ma gliela concedo per incoraggiamento. Perché, ve ne accorgerete guardando le pagelle, credo che ci siano pochi giocatori da salvare in questa disastrosa trasferta. Che fa registrare una nuova sconfitta dopo un periodo incoraggiante, soprattutto fuori casa. Montella avrà tanto da fare in settimana. Contro il Palermo, al Franchi, dovrà reinventarsi la difesa e anche schemi d’attacco finalmente capaci di produrre lo straccio di un gol.

DORMITA – La prima notizia, per i 1.200 tifosi viola scesi al Tardini, arriva subito all’annuncio delle formazioni: gioca Tatarusanu. Brutto segno: vuol dire che la rottura con Neto è definitiva. Se gli uomini mercato non riescono a cederlo, per il portiere brasiliano si profilano sei mesi di tribuna: prima di potersi svincolare a parametro zero. Per il resto tutto come previsto, cioè con Kurtic al posto dello squalificato Borja Valero. Non sarebbe invece prevista la fiammata del Parma che conquista due calci d’angolo e, sul secondo, trova addirittura il gol del vantaggio. Batte dalla bandierina Lucarelli, difesa viola dormigliona, Tatarusanu non esce e Andrea Costa (11’), di testa, trova la porta vuota. In credibile prendere un gol così. Una volta avremmo detto che prendere un gol così era proprio da polli. La Fiorentina reagisce e Mati Fernandez mette in condizione Mario Gomez di presentarsi da solo nell’area emiliana ma, una volta a tu per tu con il portiere, riesce a fare un capolavoro: mette il pallone fra le braccia di Mirante. Non basta: poco dopo 818’) il Parma sfiora il raddoppio con Cassani che colpisce di teta da distanza ravvicinata ma stavolta non gli va bene.

GOMEZ – Viola ancora sotto rete, al 25’, grazie a una bella giocata i Pizarro che effettua un bel traversone in area, dove Alonso, ostacolato fallosamente da un difensore, riesce comunque a colpire di testa mettendo al centro dove Gomez arriva ancora di testa ma non dà la botta e, ancora una volta, la deposuita fra le braccia del portiere emiliano. Qualche attimo dopo (27’) Joaquin serve Cuadrado che mira all’angolo destro di Mirante che però intuisce e blocca in tuffo. Fa girare palla, la Fiorentina: cerca di aprire la difesa a riccio del Parma. E ci riesce (33’) quando Mati Fernandez lancia Cuadrado in area, toccato però da De Ceglie che lo fa rotolare a terra. Rigore. D’Amato indica il dischetto. Dove si porta subito Gomez. Una gentile concessione di Montella per ridargli morale? Il tedesco (34’) va sicuro sul pallone, ma il tiro, concedetelo, è una schifezza: debole e centrale, facile preda di Mirante che fa il fenomeno di giornata. Terrificante! Possibile che Marione si sia imbrocchino fino a questo punto? Certo che, ora, il tempo della tolleranza e della solidarietà è finito. La Fiorentina non può giocare con un … fantasma di punta.

ARBITRO – Ed è un vero peccato, perché la Fiorentina mostra di avere un possesso palla quasi doppio rispetto al Parma. Ma si tratta del solito tocchettare, il solito giochicchiare senza la stoccata decisiva e vincente. Non merita davvero, la squadra viola, di finire il primo tempo in svantaggio, ma la regola è che bisogna buttarla dentro e qui nessuno sembra in grado di concludere in rete. A un minuto dal riposo, Gomez reclama un altro rigore: in effetti Paletta gli dà una ginocchiata sulla gamba d’appoggio. Ma l’arbitro non se la sente d’indicare ancora il dischetto e lascia proseguire. Morale? Primo tempo di marca viola, ma è il Parma che ha trovato il gol, mentre la Fiorentina deve solo mangiarsi le mani peer le due occasionissime sprecate da Gomez, prima al 15’ eppoi sul bruttissimo rigore. Due passaggi al portiere. Capaci di far gonfiare il petto a un Mirante che non crede ai suoi occhi per essere stato tanto fortunato.

AQUILANI – Montella, spesso criticato per i cambi non azzeccati, fa scaldare Pasqual e Aquilani, che sembrano giocatori adatti per ribaltare un risultato negativo e, possiamo dirlo, anche immeritato. I viola attaccano e … si mangiano un’altra straordinari occasione: stavolta è Cuadrado (4’) che, in scivolata, accanto al palo sinistro di Mirante, non riesce a metterla dentro. Un minuto dopo è Alonso che ci prova con un tiro al volo che finisce fuori. Il Parma, rintuzzato nella sua area, s’impegna a contenere il gioco viola e aspetta di ripartire, magari imbeccando Cassano molto generoso e disponibile a sacrificarsi per la squadra. Finalmente Montella si decide a mandare in campo Aquilani (14’) al posto di un Kurtic poco incisivo e addirittura pasticcione. Invoca un rigore (17’) Alonso, steso in area, ma l’arbitro ritiene si stato lui a cercare il contatto e addirittura lo rimprovera. Cartellino giallo, invece, e giustamente, per Lucarelli (21’) che falcia molto pericolosamente Cuadrado.

IN NOVE – Quindi è la volta di El Hamdaoui che va ad aiutare Gomez sostituendo Alonso. Ma i minuti passano e i viiola sembrano impacciati come, quest’anno, li abbiamo visti in tante partite al Franchi. E le cose si complicano (34’) quando Gonzalo entra d’istinto su Bidaoui e si becca il secondo giallo. E, di conseguenza, il rosso perché era già stato ammonito. Ahi, ahi. Ora diventa durissima. Montella cerca di rimediare, anche ai suoi errori, inserendo Pasqual al posto di Joaquin. Ma è il Parma (38’) che non segna solo per l’inesperienza e l’egoismo di Bidaoui che non serve Cassano e si fa stoppare il tiro. Ma Cassano diventa protagonista un attimo dopo mettendo il suo mestiere: colpisce Savic in un contrasto. Che gli restituisce ingenuamente il colpo. E si becca il rosso. Fiorentina in nove. Domenica, contro il Palermo, mancheranno contemporaneamente Gonzalo e Savic. Un disastro, questa trasferta di Parma! E per fotuna che Tatarusanu si oppone bene a una discesa di Rispoli arrivato in area indisturbato. Quattro minuti di recupero. Forse pochi. Ma non bastano. Povera Fiorentina, che brutto avvio d’anno.

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Sandro Bennucci

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