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Charlie Hebdo. Caccia all’ultima terrorista. Minacce di Al Qaida all’europa

Firenze, piazza Ognissanti, presidio di solidarietà per la strage al Charlie Hebdo2

I tre giorni di terrore della Francia si sono conclusi ieri, 9 gennaio, con un doppio blitz tra Parigi e Dammartin-en-Goële contro i terroristi responsabili del massacro alla redazione di Charlie Hebdo. Il bilancio, come noto, è di quattro ostaggi uccisi in un market ebraico della capitale. Morti anche tre degli attentatori. Ma è ancora caccia a una donna in fuga, la compagna di Coulibaly, Hayat Boumeddiene. E’ di origini tunisine e sui siti circolano le sue foto con il niqab di foggia yemenita. In un selfie la si vede con una balestra. Pronta a colpire. Ora è una vedova nera, come le mogli dei jihadisti ceceni che hanno seminato per anni il terrore in Russia. Le autorità temono che cerchi anche lei il martirio compiendo altri gesti eclatanti. I fratelli Kouachi, autori della strage al settimanale Charlie Hebdo, hanno sostenuto di far parte di Al Qaida nella Penisola arabica mentre il loro complice Amedy Coulibaly, che ha assassinato una donna poliziotto e ha preso gli ostaggi nel supermercato kosher, si è presentato come un membro dell’Isis, il gruppo jihadista che opera in Iraq e in Siria.

Il Presidente Hollande si è rivolto alla nazione chiedendone l’unità: “Usciremo più forti da questa prova. Fieri dei nostri uomini”. Matteo Renzi ha proposto, giustamente, un coordinamento europeo, pur tranquillizzando gli italiani: “Colpita al cuore l’Europa. Contro il terrorismo venga creata un’intelligence europea. In Italia nessun allarme”. Domani, 11 gennaio, quasi tutti i leaders dei principali Stati europei affiancheranno François Hollande nella marcia in programma a Parigi.

AL QAIDA – Ma nel frattempo Al Qaida ha rivendicato l’azione e minaccia nuovi attentati. Il giornale parigino Le Monde informa che uno dei leaders nella penisola Araba (AQPA), Harath Al-Nazari, ha esultato per l’attacco portato dai fratelli Chérif et Saïd Kouachi contro Charlie Hebdo. In un video di rivendicazione e di nuove minacce Al-Nazari ha chiesto che la Francia e gli altri Paesi occidentali smettano di attaccare l’Islam, o ci saranno altri attacchi: “Gli attentatori di Parigi erano un gruppo di fedeli soldati di Allah che hanno insegnato alla Francia i limiti della libertà di espressione”. “Toccare la religiosita’ dei musulmani e proteggere coloro che commettono blasfemia”, ha dichiarato ancora al-Nadhari, “ha un caro prezzo e la punizione sarà severa”.

LE MONDE – Le Monde aggiunge inoltre che venerdì 9, in serata, un responsabile d’AQPA ha dichiarato all’agenzia AP che l’organizzazione aveva ordinato l’attacco e questa notizia è stata confermata anche da un comunicato diffuso sul sito The Intercept . Alcuni brani di questa dichiarazione sono stati diffusi anche su Twitter da diversi simpatizzanti del movimento. Non c’è però, in questi siti, alcuna conferma di una reale appartenenza dei Kouachi all’organizzazione AQPA, né sul fatto che questa organizzazione abbia contribuito all’addestramento di uno dei fratelli.

Si tratta di messaggi preoccupanti, che debbono essere tenuti nella massima considerazione. Occorre che l’Europa reagisca, unisca le forze e le intelligence contro questo terrorismo fanatico, abbandoni il buonismo e costringa i musulmani cosiddetti moderati a uscire allo scoperto. Nonostante le condanne degli attentati e la professione di intenzioni di pace e di fratellanza, in tutt’Europa nessun imam o nessun frequentatore delle moschee ha finora denunciato alle autorità di polizia qualche individuo sospetto che frequenta le loro comunità o i loro luoghi di culto. Manifestazioni e fiaccolate ben vengano, ma attendiamo dalla comunità musulmana atti concreti che provino la loro intenzione di combattere il terrorismo fanatico.

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