
Fiorentina, Gilardino carico: «Subito il 60esimo gol in viola». Cuadrado piace anche allo United

FIRENZE. Quando gli chiedono se sia felice di giocare assieme a Cuadrado e magari sfruttare qualche suo cross, Alberto Gilardino con un «Juan è un grande giocatore» e poi cambia quasi subito discorso. La realtà è che non c’è ancora certezza che il colombiano resti in viola alla fine del mercato di gennaio e in sede di presentazione del bomber biellese non era il caso di parlarne troppo.
CUADRADO. La novità di giornata è che anche il giocatore interessa anche al Manchester United. Neppure il club di Van Gaal, però, sarebbe disposto a mettere sul piatto i soldi che vuole Andrea Della Valle. Stesso dicasi per il Chelsea che non ha ancora mollato e ha tentato di inserire nella trattativa anche l’egiziano Salah. Niente da fare però. La Fiorentina per lasciarlo partire vuole solo il pagamento della clausola rescissoria: 35 milioni di euro o niente.
ILICIC. Sarebbe invece ben disposta a lasciar andare Josip Ilicic. Il procuratore del giocatore era in sede: i dirigenti viola gli hanno fatto presente che quella del Bologna resta di fatto l’unica offerta tangibile, ma lo sloveno continua a non voler accettare la serie B. Man mano che passa il tempo si fa più concreta la possibilità che non si muova.
CONCORRENZA. Nonostante adesso nel reparto avanzato ci sia grande abbondanza. «Ma la concorrenza – ha spiegato Gilardino – può fare solo bene alla squadra, queste sono cose indispensabili. E’ giusto che la Fiorentina abbia grandi giocatori in tutti i reparti. Da parte mia ci sarà la massima disponibilità». Ciò non significa però che accetterà di buon grado la panchina, nonostante spenda belle parole per Gomez, definito un grande giocatore e spieghi di aver visto molto cresciuto Babacar rispetto a quando lo aveva lasciato.
RITORNO. Già, perché 3 anni dopo, Gilardino è tornato. «Tre anni fa era giusto cambiare perché era finito un ciclo per me ed altri giocaotri. Torno qui con grande entusiasmo e determinazione, affronto questa avventura come se fosse il mio primo giorno».
60. Con la speranza di scendere subito in campo. «Quando si è fatta avanti la Fiorentina non ci ho pensato due volte ad accettare ed ho subito pensato che magari la prima convocazione arrivava contro il Genoa, l’ultima squadra con cui ho giocato in Italia. Ma io sono pronto: il sogno è quello di trovare al più presto il gol numero 60 in maglia viola»
200. Gliene manca solo uno, più difficile, per il Gila, realizzare il sogno più a medio-lungo termine: i 200 centri in A, visto che è fermo a 174. «Ma lavorerò proprio per quello. Ci tengo davvero ad arrivarci con la Fiorentina. Sono in prestito solo per 6 mesi ma a giugno si vedrà: ho 32 anni e mezzo e mi sento ancora giovane, di sicuro non penso a fare il dirigente».
CINA. E anche se il suo cartellino è tuttora di proprietà del Guanghzou come quello di Diamanti («che è diventato un mio grande amico»), il Gila non pensa neppure di tornare in Cina. «Quando non sono stato chiamato per il Mondiale ho deciso di cambiare tutto e di tentare questa esperienza. Che è stata anche bella e formativa, soprattutto per la mia famiglia. Ma devo essere sincero, la serie A mi mancava troppo». Bentornato, allora.