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Toscana, primarie Pd: Modica getta la spugna. Rossi ricandidato alla presidenza. Ma il partito è in subbuglio

Luciano Modica, candidato dei civatiani contro Enrico Rossi
Luciano Modica

PISA – Luciano Modica non potrà sfidare Enrico Rossi per la candidatura Pd alla presidenza della Regione Toscana alle prossime elezioni di maggio: la battaglia per le primarie condotta dalla minoranza civatiana del Partito democratico è fallita.Modica e i suoi hanno raccolto poco meno di 4 mila firme certificabili, contro le 9 mila necessarie per poter presentare formalmente, a termini di Statuto, la candidatura del professore pisano contro quella del governatore uscente. Fino a domani 2 febbraio, dato il festivo di oggi, ci sarà la possibilità teorica di raccoglierne ancora. Ma la sostanza non cambia. E mercoledì 4 la Commissione regionale di garanzia certificherà il verdetto definitivo.

Un esito in realtà messo nel conto dall’entourage di Modica stesso. Tuttavia, pur nella delusione, i civatiani rivendicano un passo avanti: «Ciò che avrebbero dovuto fare gli organi del partito – spiega a FirenzePost il consigliere comunale pisano di fede civatiana Stefano Landucci -, e cioè l’apertura di un confronto serio all’interno per discutere e migliorare le nostre politiche, lo abbiamo fatto invece noi».

Indubbiamente Modica e i suoi hanno dato battaglia. Lontani dal raggiungimento delle 9 mila firme hanno però coinvolto qualche migliaio di persone nei dibattiti quotidiani fra Modica e gli iscritti e simpatizzanti del Pd che l’uomo di Civati in Toscana ha tenuto nell’ultimo mese in lungo e in largo per tutta la regione.

Nei prossimi giorni il professore di analisi matematica, catanese di nascita, renderà pubblicamente note le sue posizioni su come capitalizzare una non irrilevante ondata di simpatia politica che ha suscitato in parecchi militanti democratici.

Del resto c’è ancora un pò di tempo: entro il 16 febbraio dovrà pronunciarsi la Commissione nazionale di garanzia del partito circa il secondo ricorso (dopo quello presentato agli organi regionali) dei civatiani, che contestano il calcolo delle 9 mila firme richieste per la candidatura di Modica, relative agli iscritti del 2013. Secondo loro il 15% degli iscritti va calcolato sui dati 2014, anno in cui i tesserati al Pd toscano erano meno di quelli dell’anno precedente, quando ci fu il congresso nazionale e la contestuale ascesa di Matteo Renzi al potere.

Il presidente della Regione, Enrico Rossi
Enrico Rossi

«Dare la possibilità di scegliere è democrazia» è stato il titolo dell’ultimo incontro di Luciano Modica con iscritti e militanti, stamani al Teatro del Popolo di Migliarino (Pisa). La possibilità di scegliere fra lui e Enrico Rossi, invece, a meno di un miracolo non ci sarà: è difficile ipotizzare che dopo il diniego della Commissione regionale, quella nazionale accolga il ricorso dei civatiani.

Enrico Rossi, dunque, esce indenne dalla battaglia per le primarie, che muoiono prima di cominciare, e si avvia verso la campagna elettorale di candidato unico dei democratici alla presidenza della Regione. Restano però alcune incognite. A partire da un possibile rinvio a giudizio del governatore per la vicenda del buco dell’Asl 1 di Massa Carrara, nell’ambito della quale Rossi è indagato dal 2012 con l’accusa di falso ideologico. Mentre è chiaro che, qualora la sua posizione fosse archiviata, il presidente ne uscirebbe politicamente rafforzato.

Non si può escludere, infine, che Forza Italia e il centrodestra, in crisi dopo lo «scacco» subìto con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cerchino di ricompattarsi anche in Toscana attorno a un nome forte in grado di competere alle elezioni contro Enrico Rossi.


Domenico Coviello

Giornalista

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