Banca Etruria: ora è allarme per le piccole imprese. Sì a una Bad Bank di sistema
Le notizie relative ai bilanci 2014 in profondo rosso di primari Istituti di Credito e al commissariamento, da parte della Banca d’Italia, di Banca Etruria, istituto a forte valenza territoriale, creano allarme nel sistema produttivo delle piccole e medie imprese, toscane. Imprese già gravemente colpite negli ultimi 5 anni da un duro credit crunch, e che temono che le prospettive del credito possano peggiorare ulteriormente.
Alle difficoltà dovute alla contrazione del credito si deve inoltre aggiungere il fatto che la BCE chiederà a breve un aumento delle soglie minime di capitale per le Banche europee. Una decisione che sicuramente penalizzerà in particolar modo i Paesi non ‘core’ dell’Eurozona, come l’Italia. In questo contesto bisogna intervenire subito a sostegno dell’economia reale attraverso strumenti straordinari: sì alla creazione di una Bad Bank di sistema, ma serve anche una riforma degli esistenti strumenti dedicati a favorire l’accesso al credito delle imprese, in primo luogo il Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi. Soprattutto, però, bisogna agire subito per sbloccare le risorse già stanziate a favore dei Confidi, che in questi anni sono stati in prima linea per fronteggiare una pesantissima crisi che è un’eufemia definire congiunturale.
Come Confesercenti, anche nel contesto di una sempre più stretta collaborazione con le altre associazioni di imprese, stiamo lavorando con le Istituzioni competenti su questi temi fondamentali, che auspichiamo possano trovare una soluzione già nelle prossime settimane. Questo può essere il momento per investire, rilanciare e scommettere sulla capacità produttiva della Toscana. Ma senza sostegni alle imprese, attraverso un accesso al credito rapido e sostenibile, tutto questo diventa un miraggio.