15 aprile, lo stesso giorno del Titanic

È successo il 15 aprile, lo stesso giorno del Titanic un secolo fa. Ma quello non fu attentato terroristico né c’erano cinque bombe, azionate a distanza con telefoni cellulari per colpire indiscriminatamente persone innocenti, tra cui pare una bambina di otto anni. Tre sono inesplose, ma il bilancio, al momento, è ugualmente tragico: almeno due morti e oltre 130 feriti, di cui 15 gravi.

Marisa Iocco è al suo lavoro nel ristorante “Gennaro’s” nel cuore di Boston.

“Si siamo ok, anche se molto tristi” commenta via e.mail, battendo lentamente sulla tastiera del suo computer, come se le fosse andata via la forza di parlare e di scrivere “Quello che sta succedendo – dice – è orrificante perché per Boston il giorno della maratona è un giorno di festa, di pace e di gioia. Non sappiamo ancora chi possa essere stato il mandante, anche se il governatore ha detto in televisione che è sicuramente un attacco terroristico”.

Marisa respira profondamente. “Non ho parole, sono sgomenta e non posso nemmeno parlare. Dico colo che nelle ultime due sere di sabato e domenica al ristorante abbiamo servito più di 600 maratoneti. Molti di loro li ho abbracciati e incoraggiati per quello che avrebbero fatto oggi. Sono arrivati da lontano con le loro famiglie, i loro bambini proprio per dividere questo giorno bellissimo con le persone più care.”

Le bombe erano lontane dal suo ristorante, ma per Marisa è come averle sentite distintamente una dopo l’altra. “Cos’altro dire? Una preghiera, l’unico mezzo per sentirsi sempre e comunque uniti”.

E’ ormai sera a Boston. “Non c’è molta gente in giro” dice Marisa. Una serata maledettamente diversa, quasi da coprifuoco.