Toscana: accordo storico Regione-Urtofar. I malati cronici potranno prendere i medicinali nella farmacie sotto casa senza andare all’Asl o in ospedale
FIRENZE – Svolta storica al congresso dell’Urtofar, l’unione dei farmacisti toscani. Durante gli interventi del governatore, Enrico Rossi, e del presidente dei titolari delle farmacie private, Marco Nocentini Mungai,sono state gettate le basi per un protocollo d’intesa regionale in due parti. La prima: riaffidare ai farmacisti anche la distribuzione dei medicinali ai malati cronici, che finora le Asl facevano direttamente, attraverso ospedali o magazzini. La seconda: l’impegno a far diventare le farmacie in un vero e proprio centro di servizi, gestendo anche le prenotazioni, il pagamento di ticket, misurando la pressione arteriosa e rappresentando dunque il primo presidio sanitario più prossimo al cittadino.
E’ questa la in sostanza del “patto”, ossia dell’intesa che, in maniera straordinaria, è maturata proprio durante le ore del simposio al Palazzo dei congressi di Firenze. Dov’è intervenuta, fra gli altri, anche la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca e naturalmente l’assessore toscano alla sanità, Luigi Marroni. Già nel suo intervento, Rossi aveva spianato la strada a un’intesa. Prima strappando applausi per la sua posizione contro la “liberalizzazione” delle farmacie e al mantenimento della loro pianta organica: “Se viene tolto il limite delle quattro farmacie per provincia allo stesso titolare, che deve essere un farmacista, c’è il rischio di un intervento massiccio di società di capitali non gestite da farmacisti e di grandi gruppi che ovviamente guarderebbero solo alla redditività e meno all’aspetto del servizio ai cittadini”. Quindi la sollecitazione di Rossi al farmacista che dev’essere “più a fianco del clinico e vicini al letto del paziente. Ma il problema, come ho capito, è quello di bloccare la distribuzione diretta dei farmaci, facendola restare solo per alcuni casi eccezionali di preparati costosissimi. Se le farmacie sono pronte a fornire quei servizi che chiediamo, l’accordo si può fare anche subito”.
Pronta ed entusiasta la risposta di Marco Nocentini Mungai: “Quella di oggi, con la proposta della Regione Toscana di limitare la distribuzione diretta dei farmaci in cambio di una visione delle farmacie come punti di servizio al cittadino, mi pare una svolta storica. Per la prima volta in un congresso ci sono le basi per un accordo, per un’intesa regionale che garantisca i servizi ai cittadini, mentre la distribuzione diretta dei farmaci da parte degli ospedali resterà ristretta a casi particolari”.
Un vantaggio per il cittadino, ha spiegato Nocentini Mungai, “poichè non sarà costretto a recarsi fino all’ospedale, ma potrà servirsi della farmacia sotto casa, e non ritirare semplicemente da un magazzino il pacchetto dei farmaci, bensì avere informazioni e consigli dal farmacista”. La Toscana, sono i dati ricordati dall’unione dei farmacisti, è al penultimo posto nella classifica del costo-ricetta per farmaci: 15 euro. L’ultima è l’Umbria a 14 euro e la prima la Lombardia a 20. Nel corso del congresso Rossi ha anche confermato il progetto di riforma della sanità su tre “macroaree”: “Perché non dovrei provarci, forse perchè ci sono nicchie di potere? I migliori professionisti devono poter governare le strutture interaziendali”, ha aggiunto ricordando che, per legge, il 2015 “sarà l’anno in cui i professionisti saranno chiamati a dare il loro contributo per salvare il Ssn”, che in Toscana, in seguito ai tagli per 570 milioni di euro, dovrà studiare un risparmio di almeno 250 mln per l’anno in corso.