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Si fermano i giudici di pace

Giudici di pace: dal 9 marzo nuovi scioperi contro la riforma del ministro Orlando

Si fermano i giudici di pace
Si fermano i giudici di pace

ROMA – L’Unione Nazionale deiGiudici di Pace ha proclamato una nuova settimana di sciopero a partire da lunedì. con l’adesione di tutte le organizzazioni rappresentative di categoria. La protesta, che si protrarrà sino al 14 marzo, è volta contro il disegno di riforma del ministro della Giustizia Andrea Orlando attualmente all’esame del Senato. In una conferenza stampa, che si terrà lunedì alle 10 a Via Teulada, presso l’ufficio del Giudice di pace di Roma, saranno illustrate le ragioni dello sciopero, e martedì a partire dalle 14 i giudici di pace manifesteranno a Piazza Montecitorio per distribuire alla stampa e ai politici opuscoli informativi sulle attività dei giudici di pace, sui dati statistici che li riguardano e sulle proposte avanzate dalla categoria per abbattere l’arretrato civile.

“Malgrado gli impegni assunti, il ministro Orlando ha disatteso tutte le richieste della categoria – denuncia il segretario generale dell’Unione nazionale dei giudici di pace Alberto Rossi – non riconoscendo diritti fondamentali come la continuità del rapporto, la tutela previdenziale, della maternità e della salute, il diritto a un equo compenso, predisponendo un disegno di legge che si pone in aperto contrasto con alcune direttive comunitarie e la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea”.

“Addirittura, in materia previdenziale, c’è una sentenza della Corte di giustizia europea del 1° marzo 2012 che impone a tutti gli Stati dell’Unione Europea di riconoscere ai magistrati onorari, anche a tempo parziale, gli stessi diritti e le stesse tutele del magistrato professionale – ricorda Rossi – Con il suo comportamento irresponsabile il ministro Orlando rischia di cagionare un danno allo Stato italiano quantificabile in centinaia di milioni di euro e, cosa, ancor più di grave, di determinare l’apertura, da parte della Corte di Giustizia, di un procedimento di responsabilità a carico dello Stato italiano per reiterata violazione del diritto comunitario”.

“Siamo pronti ad avviare migliaia di ricorsi giudiziari, interni e internazionali, contro lo Stato italiano ed il ministero della Giustizia, per chiedere l’applicazione del diritto comunitario e il rispetto delle sentenze della Corte di Giustizia Europea – aggiunge il presidente nazionale Mariaflora Di Giovanni – dinanzi all’ingiustificato comportamento omissivo e punitivo del ministro Orlando, ci vediamo costretti a chiedere alle autorità giudiziarie interne e internazionali ciò che ci compete di diritto”.

Non è la prima volta che i giudici di pace scendono in campo contro i mancati provvedimenti del Governo, e questa volta sembrano decisi a far seguire all’agitazione proclamata anche ricorsi in sede comunitaria.

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