Firenze, nuovi controlli antimafia sugli immobili comunali. Intesa tra Prefettura e i 42 sindaci della provincia
FIRENZE – Nuovi controlli antimafia sugli immobili di proprietà dei comuni e ancora più verifiche sugli appalti pubblici. Questo l’obiettivo del protocollo firmato oggi 16 marzo a Firenze tra Prefettura e i 42 sindaci della provincia di Firenze, presente il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione. Lo scopo è quello – come ha sottolineato il prefetto Luigi Varratta – di salvaguardare i contratti pubblici dai tentativi di infiltrazione delle criminalità organizzate.
Due le caratteristiche principali dell’accordo. Da ora in poi prima di vendere, concedere o affittare un immobile di proprietà comunale sarà necessario che siano svolti i controlli antimafia sugli acquirenti e/o sui locatari.
Inoltre, per aumentare i controlli da parte della prefettura, vengono sensibilmente abbassate, rispetto alla normativa nazionale, le soglie degli accertamenti antimafia: per gli appalti di lavori pubblici il limite scende a 1 milione di euro dai 5 milioni previsti dalla legge. Per la prestazione di servizi e forniture pubbliche passa a 150mila euro da 200mila; per i subappalti e/o subcontratti resta a 150mila euro, ma il protocollo impone di acquisire le informazioni antimafia, invece della semplice comunicazione antimafia, in modo da rendere più incisive le verifiche.
Che cosa succede se dai controlli emerge un tentativo di infiltrazione mafiosa? Il contratto non potrà essere sottoscritto o sarà risolto con una penale a carico dell’impresa; analogo meccanismo scatterà in caso di fenomeni di corruzione. In alternativa alla risoluzione del contratto, prefetto e Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) potranno disporre la sostituzione degli amministratori o commissariare l’azienda.