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Bene l’Italia del primo tempo: con Valdifiori e Pellè (gol). Poi cresce l’Inghilterra. Ed è pareggio: 1-1. Pagelle

Gli azzurri esultano dopo il bel gol di Pellè su cross di Chiellini
Gli azzurri esultano dopo il bel gol di Pellè su cross di Chiellini

TORINO – Troppe sostituzioni, fra gli azzurri, nel secondo tempo. E’ possibile che Antonio Conte si fosse impegnato a far risparmiare forze in vista della ripresa del campionato. Perchè se il ct avesse lasciato in campo i titolari del primo tempo, con Valdifiori, Eder e Pellè, forse ora saremmo qui a raccontare una vittoria contro l’Inghilterra. Invece è finita in parità da tutti i punti i vista. Primo tempo agli azzurri, secondo alla squadra di Roy Hodgson. Buona, dunque, l’Italia dei 45’ iniziali. Non solo per il gol di Pellè su magnifico cross di Chiellini, ma soprattutto per la capacità di giocare a metà campo. Dove Valdifiori ha saputo mostrare quelle capacità d’interditore e di costruttore che fanno girare bene l’Empoli di Sarri. In coppia con Soriano, il giocatore empolese si è distinto come eccellente punto di riferimento per il gioco azzurro. Con lui i difensori hanno goduto di un filtro essenziale. Mentre a ripresa inoltrata, quando è entrato Verratti, le coe sono cambiate. L’Inghilterra ha potuto affondare la sua manovra: fino al pareggio di Townsend. Arrivato è vero grazie a una vera prodezza balistica del giocatore di Hdgson, che ha battuto Buffon, con un magnifico fendente rasopalo. Ma è altrettanto vero che, senza il velo difensivo in stile Valdifiori, l’Inghilterra ha potuto rendersi più volte pericolosa, incisiva, ficcante. L’auspicio? Che Cont non si faccia condizionae dai nomi e dal valore di mercato: Verratti costa più di Valdifiori, ma in azzurro, soprattutto dopo l’opacissima prestazione di Sofia, deve ancora crescere molto. Valdifiori, abituato ai sacrifici di provincia, sembra più modesto ma anche più efficace. Bene Pellè, pronto a svettare lassù davanti. E anche Florenzi e Darmian hanno saputo aggirare bene gli inglesi. Cosa che non è avvenuta dopo, per effetto dei cambi. In ogni caso Italia in crescita. Ma in giugno, in Croazia, per il primato del girone H di Euro 2016, il ct dovrà avere più coraggio. E schierare l’Italia fresca e aggressiva, sperimentata nel buon primo tempo contro gli inglesi.

APPLAUSI – Il prologo? Sì, eccolo: il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio e quello della Juventus Andrea Agnelli si sono incontrati allo Juve Stadium, poco prima dell’amichevole Italia-Inghilterra. Obiettivo? Rasserenare i rapporti fra il club bianconero e la Nazionale dopo le polemiche. All’incontro ha partecipato anche l’ad bianconero Giuseppe Marotta. Nessuna contestazione agli azzurri, è stato assicurato. La partita, del resto, segna il ritorno di Antonio Conte nello stadio che lo ha visto protagonista degli ultimi tre scudetti bianconeri. Applausi a scena aperta al ct. Formazione confermata: debutta Mirko Valdifiori, dall’azzurro empolese a quello dell’Italia. Davanti Eder, autore del gol del pareggio in Bulgaria, e Pellè. L’Inghilterra, battuta nella prima partita del mondiale brasiliano, è considerata ora una delle nazionali più forti d’Europa. Rooney e Kane fanno paura. Hodgson vuole prendersi la rivincita. Del resto, fra Italia e Inghilterra, non ci sono mai partite amichevoli. Da sempre i confronti diretti, anche senza nulla in palio, assumono il valore di una sfida di gran valore. Inni nazionali: gli inglesi si sgolano. Gli azzurri anche. Eder, oriundo italo-brasiliano, non canta. Non gli hanno insegnato “Fratelli d’Italia”? L’Inghilterra comincia con passaggi laterali: praticamente innocui. L’Italia contrasta bene a metà campo, dove Valdifiori si mette subito in mostra. Primo tiro in porta (10’) di Parolo, deviato sopra la traversa da Hart. L’Italia prejnde spesso l’iniziativa, ma il primo vero brivido della partita lo provocano gli inglesi: traversa di Rooney al 20’. Anche Delph è insidioso. I fraseggi con Henderson e Kane provocano batticuore. Ma è più fumo che arrosto. Significa che sono gli azzurri ad essere più concreti.

­­­PELLE’ – A metà campo il tandem Valdifiori-Soriano si dimostra efficace. Vengono “lavorati” palloni su palloni in quella zona, liberando anche i difensori per rapide puntate offensive. E proprio in una di queste occasioni (28’) Chiellini va via sulla sinistra facendo poi un cross preciso, diremmo alla Pasqual, al centro per la testa di Pellè. L’attaccante sfrutta il suo mix esplosivo: altezza più capacità di elevazione. Pellè tocca di testa il pallone in dirizzandolo all’angolo basso alla sinistra di Hart. Gol. Italia in vantaggio. Conte esulta. Diciamo che questa nazionale è meno peggio di quello che ci si poteva aspettare. Eder cade male, batte la testa: paura ma fortunatamente nessun problema. L’Inghilterra reclama un rigore. Che ci poteva stare. Certo, gli inglesi non sono quel rullo compressore che ha dominato il suo girone di qualificazione a Euro 2016, dove hanno subìto un solo gol (dalla Slovenia) in cinque partite. Però, almeno alla fine del primo tempo, si può dire che gli azzurri sono su un altro piano rispetto al sabato si Sofia. Soprattutto perché Valdifiori e Soriano offrono un rendimento bn superiore alla sterile partita di Verratti. E davanti Eder e Pellè sono altra roba rispetto a Immobile e Zaza. La difesa? Sarà l’aria dello Juve Stadium, ossia l’aria di casa, ma sembra che Bonucci e Chiellini, in Bulgaria, abbiano fatto giocare le loro controfigure.

TOWNSEND – In avvio di ripresa, l’Italia continua a manifestare la sua personalità. Eder fa paura ad Hart. E Kane replica (7’) con un tiro che finisce fuori di poco. Imitato da Gibbs (9’) ancora senza fortuna. Hodgson cambia: fuori Walcott e in campo il talentino Barkley. Conte lo imita con gli interessi. Fuori Florenzi, Eder e Pellè. Dentro Abate, Immobile e Vazquez. E proprio il giocatore del Palermo, appena entrato, fa un numero capace i mettere in azione Immobile, fermato al momento di concludere. Altro cambio: esce Valdifiori (buona la sua prestazione) per Verratti. L’Inghilterra subisce la manovra azzurra, ma reagisce in contropiede. Al 26’ Rooney si trova a tu per tu con Buffon: lascia partire un bel tiro, secco, alla sinistra del portiere azzurro: che si allunga e respinge splendidamente in tuffo. L’Italia replica. Immobile si lancia in un paio di inutili affondo. L’Italia non raddoppia. E l’Inghilterra poareggia. Accade al 33’, grazie a Townsend, entrato da poco al posto di Delph, che evita Bonucci e riesce a piazzare uno splendido pallone, praticamente imprendibile, rasopalo alla destra di Buffon. Uno a uno. Quindi palla gol per l’Italia (39’): doppio scambio di Antonelli con Immobile e Vazquez. Ma il tiro finale finisce di pochi centimetri vicino al palo sinistro della porta inglese. Gli ultimi minuti sono senza rischi. Finisce in parità, come forse era scritto che fosse. Ma c’è la sensazione che se Conte avesse insistito con la formazione del primo tempo, senza i cambi utili a far risparmiare forze in vista della ripresa del campionato.

Tabellino e pagelle

ITALIA (3-5-2): Buffon 6.5, Ranocchia 6, Bonucci 6, Chiellini 6 (28′ st Moretti 6) Florenzi 6 (15′ st Abate sv), Parolo 6, Valdifiori 6.5 (22′ st Verratti sv), Soriano 6, Darmian 6.5 (28′ st Antonelli 6) , Pellè 7 (15′ st Immobile sv), Eder 6.5 (15′ st Vazquez sv). All. Conte 6.5.

INGHILTERRA (4-3-1-2): Hart 6.5, Clyne 5 (1′ st Walker 5.5), Jagielka 5.5, Smalling 5 (43′ pt Carrick 6), Gibbs 5.5 (43′ st Bertrand sv), Henderson 6 (29′ st Mason sv), Delph 6 (26′ st Townsend 6.5), Jones 6, Rooney 6.5, Walcott 5.5 (9′ st Barkley sv), Kane 5 . All. Hodgson 5.5

Arbitro: Brych (Ger) 6

Marcatori: nel pt 29′ Pelle’, nel st 34′ Townsend

Note: ammoniti Gibbs e Pellè per gioco falloso.

Spettatori: 31.000.


Bennucci

Sandro Bennucci

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