San Quirico d’Orcia, i paesani ricomprano l’opera d’arte e la riportano a casa
SAN QUIRICO D’ORCIA – In meno di due mesi sono state raccolte 160 donazioni. Per un importo ben superiore ai 32 mila euro fissati dalla casa d’asta fiorentina. Così gli abitanti di San Quirico d’Orcia hanno riportato a casa un prezioso bassorilievo romanico in pietra onice della metà del XII secolo che raffigura scene bibliche della vita di Abramo.
Nel piccolo e bellissimo borgo senese è avvenuto qualcosa di raro: residenti ma anche visitatori e turisti innamorati di San Quirico e della sua storia hanno sostenuto l’amministrazione comunale per riportare nella sale di Palazzo Chigi la preziosa opera d’arte. La quale alla fine del ‘700 fu dalla Chiesa donata alla famiglia Chigi e nel secolo scorso venduta e quindi passata da una casa d’aste all’altra.
«Inseguivo questo sogno da sedici anni» ha detto l’assessore comunale alla Cultura, Ugo Sani, presentando l’opera. «Era importante riportare a casa una delle opere d’arte più antiche del nostro paese – ha aggiunto il sindaco Valeria Agnelli – e l’esserci riusciti in tempi così difficili crediamo sia il miglior segnale di coesione e senso di appartenenza della nostra comunità».
L’opera d’arte, che inizialmente doveva essere collocata nella pieve romanica, oggi chiesa Collegiata, probabilmente parte dell’altare o di un pulpito, è attribuita a un ignoto maestro lombardo e richiama molto da vicino, stilisticamente, l’Adorazione dei Magi della Pieve di Corsignano di Pienza.
Il capolavoro fu notificato dalla Soprintendenza di Firenze nel 1999. Questo ha consentito finalmente al Comune, appena se ne è presentata l’occasione e in accordo con il Ministero dei Beni Culturali, di esercitare il diritto di prelazione e di restituire la preziosa opera ai cittadini di San Quirico.