Parroco ucciso in canonica, presi i killer
PISTOIA – Utili alle indagini sono state le microspie che sorvegliavano la canonica, piazzate pochi giorni prima dell’omicidio a seguito dei ripetuti episodi di minacce e tentata estorsione subiti da don Mario Del Becaro. Ma è stato soprattutto l’esame del materiale biologico repertato dai militari del Ris di Roma all’interno della canonica a consentire di isolare i profili di due soggetti maschili. Sono così finiti in manette tre albanesi sospettati dell’omicidio del sacerdote 63enne, trovato morto il 29 dicembre scorso nella canonica della parrocchia di San Bartolomeo a Tizzana, vicino a Quarrata (Pistoia).
Il sacerdote era stato picchiato e legato e l’autopsia stabilì che era morto per le percosse ricevute e soffocato dal nastro adesivo con cui gli era stata tappata la bocca. Prima di fuggire con l’auto del prete, gli aggressori avevano scassinato la cassaforte.
I fermati sono due fratelli, Bledar e Gazmor Haxhillari, e un loro amico, Kraja Fation. Due di loro bloccati nel pratese, il terzo in Albania. Secondo gli inquirenti il delitto sarebbe la conseguenza di un furto finito male.
E’ stato poi chiarito il ruolo del cosiddetto “palo”. Un altro giovane albanese, domiciliato a Prato, avrebbe permesso ai due complici di introdursi nella casa del parroco mentre questi era a colloquio proprio con il sacerdote, al quale aveva chiesto di farsi accompagnare alla fermata dell’autobus per Prato. Il prete sarebbe rientrato in canonica prima del previsto e anche il bottino custodito nella cassaforte, aperta con le chiavi, sarebbe stato più magro delle attese dei killer, sicuramente lontano dai 300mila euro di cui si era parlato all’inizio della vicenda.