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Elezioni regionali 2015, Toscana: i 7 candidati presidenti sotto la «lente» di Firenze Post

Il Pegaso, cavallo alato, simbolo del Gonfalone della Regione Toscana
Il Pegaso, cavallo alato, simbolo del Gonfalone della Regione Toscana

Il rischio forte? Un bagno in mare programmato per domenica 31 maggio. La stessa in cui molte Regioni, Toscana compresa, saranno chiamate al voto. La politica inconcludente, quella che chiacchiera tanto senza riuscire a risolvere nemmeno in minima percentuale i problemi veri della gente, ha provocato stanchezza e disaffezione. In qualche caso perfino disgusto. L’ultima mazzata è arrivata dal pasticcio sulle pensioni. La Corte Costituzionale ordina la perequazione per tutti, con tanto di arretrati, e il presidente del consiglio si smarca, “concedendo” una una tantum di 500 euro ad alcuni sì e ad altri no. Ma viviamo ancora in uno Stato di diritto, dove le sentenze dei giudici si rispettano e si applicano, oppure vige l’assalto alla diligenza? Ecco, questo giornale è per la legalità: contro le furbate e i sotterfugi. Di qualunque colore. E anche per la partecipazione alla vita pubblica e politica, convinto che, lasciando spazi vuoti, ci sia sempre qualcuno pronto a riempirli. Soprattutto quando sono di vitale importanza come quelli di un’amministrazione, quella regionale, dalla quale dipende direttamente l’andamento, anche spicciolo, della vita quotidiana (autobus, treni locali, gestione delle strade, orari dei negozi), della salute (ospedali, pronto soccorso, visite mediche, analisi e relativi ticket), dell’economia (progetti di sviluppo, politiche del lavoro, cassa integrazione) e del territorio (agricoltura, caccia, paesaggio, interventi contro frane e alluvioni). Ai sette candidati presidenti abbiano posto un solo quesito: citate tre motivi per i quali la gente vi dovrebbe votare. Ognuno si confesserà sulla distanza di 30-40 righe. L’essenziale. Li leggerete nei prossimi giorni. La carrellata durerà una settimana.

STORIA – Vedete, prima di dirigere Firenze Post, giornale attentissimo al quotidiano, ho lavorato per oltre 40 anni a “La Nazione”, seguendo proprio l’attività politica e amministrativa della Regione Toscana. All’inizio, nei primi anni Ottanta, sembrava che avessero riservato a me, che venivo dal giornalismo sportivo, una specie di un “pacco”, ossia un settore di scarso rilievo. Invece si resero conto rapidamente che tutto ciò che era d’interesse pubblico passava per quell’immenso crocevia che è la Regione. Un crocevia con polemiche e scandali: nel ’92 scoprii la vicenda delle “pietre d’oro” della diga di Bilancino (14 arresti, poi diverse assoluzioni); nel 2005 feci la battaglia contro l’inciucione destra-sinistra che cancellò le preferenze (il Porcellum nazionale prese spunto dalla Toscana) e aumentò a dismisura i seggi (fino a 65, dalla prossima legislatura saranno 40); nel 2012 rivelai le dimissioni-choc dell’assessore alla sanità, Daniela Scaramuccia, decisa a tornare, dopo un paio d’anni, a fare il manager nel privato.

– Potrei continuare per diverse pagine ma, tranquilli, mi fermo qui. Scusandomi se, come si dice a Firenze, l’ho fatta troppo pallottolosa. Torno al nocciolo: il contributo di conoscenza offerto da Firenze Post. Non una tavola rotonda o noiosi bla bla, ma un’iniziativa secca e mirata. Ossia un intervento di tutti e sette i candidati alla presidenza che, nella nostra “Lente d’ingrandimento”, spiegheranno, uno alla volta, quali sono i tre motivi che li distinguono. Ragionamenti, si spera, asciutti e concreti. Dai quali il lettore-elettore potrà trarre elementi per scegliere. Soprattutto se passare dal seggio, il 31 maggio: per votare prima di andare a cercare un angolino sulla spiaggia.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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