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L'udienza al tribunale di Arezzo, la donna ha patteggiato due anni

Firenze, uccise a casa dal monossido: chiesto il processo per i tecnici della caldaia

Il gup del tribunale di Grosseto ha rinviato a giudizio i genitori del piccolo di 5 anni
La procura ha chiesto il rinvio a giudizio di 4 persone

FIRENZE – il proprietario dell’appartamento, l’amministratore e due tecnici di una ditta non controllarono la caldaia: per questo due donne, madre e figlia, musiciste, morirono il 14 febbraio di due anni fa in una casa di via dei Pilastri.

Oggi 9 giugno i pm della procura hanno chiesto il processo per quattro imputati, accusati di omicidio colposo in cooperazione. Le due vittime, la bulgara Ruth Pardo, 60 anni, pianista e insegnante di conservatorio in pensione, e la figlia Lara D’Angelo, 35, violoncellista, morirono nel sonno per asfissia chimica da inalazione di monossido di carbonio sprigionatosi dall’impianto.

Gli accertamenti avrebbero dimostrato che, in particolare, si verificò una quasi totale occlusione del tubo di collegamento tra caldaia e canna fumaria. Per l’accusa, riempimento di cenere e infiltrazioni d’acqua piovana, senza un’adeguata manutenzione, causarono l’emissione del gas letale nell’appartamento.

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