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Polizia: il sindacato Sap contro il reato di tortura. Agenti in piazza il 25 e 28 giugno

Migranti e polizia a Ventimiglia
Migranti e polizia a Ventimiglia

Torna a manifestarsi il disagio e la protesta degli agenti di polizia, stavolta per protesta contro la nuova legge sulla tortura, ora all`esame del Senato, che viene percepita, così com’è, anche dai vertici della Pubblica sicurezza, come un provvedimento punitivo nei confronti delle Forze dell’ordine.

MANIFESTAZIONI – In una serie di assemblee in tutti i luoghi di lavoro i poliziotti italiani hanno manifestato rabbia e preoccupazione, decidendo alla fine di scendere in piazza. Per ora solo il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) ha stabilito data e luoghi: il prossimo giovedì 25 giugno a Roma e Milano. Lunedì 28 nelle altre province.

PROTESTA – La protesta non riguarda solo il reato di tortura, ma nasce anche da motivazioni economiche e di organizzazione. Gli agenti si trovano in prima linea a fronteggiare l’emergenza immigrazione senza indicazioni precise e mezzi adeguati. L’esempio degli scontri a Ventimiglia con i presunti profughi è indicativo. Da un lato la gendarmérie francese aveva ordini e mandati precisi: non far passare nessuno, schierando blindati e armi in pugno. Dall’altro i nostri poliziotti costretti a inseguire a mani nude per i giardini e le strade di Ventimiglia i migranti ribelli.

SAP – «Noi siamo un sindacato indipendente – spiega il segretario Gianni Tonelli – anche se non si può nascondere che sia la Lega, sia i Cinque Stelle guardino con attenzione alle nostre posizioni». E precisa la sua contrarietà alla nuova legge: «Non siamo ostili a punire chi sgarra, è un segno di civiltà. Ma parlare di “acuta sofferenza psicologica” espone i poliziotti a ogni possibile tipo di interpretazione, mettendoli in condizioni di non poter più svolgere il loro lavoro».

Dopo scuola e pensioni un altro fronte delicato si apre per l’accoppiata Alfano – Renzi, ma il rottamatore a questo punto, dopo le batoste elettorali, non può permettersi di perdere altri consensi in un ambito così delicato come quello delle Forze dell’ordine. Anche a rischio d’inimicarsi la sinistra radicale, strenua sostenitrice della nuova legge, voluta proprio per colpire i tutori della legge.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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