Firenze, folla commossa ai funerali del procuratore Tindari Baglione (FOTO -VIDEO)
FIRENZE – Folla commossa nella basilica di San Lorenzo a Firenze per i funerali del magistrato Tindari Baglione, Procuratore Generale della Repubblica presso la corte d’Appello della Toscana. Un migliaio di persone, tra colleghi, amici e semplici cittadini si sono raccolti oggi 30 giugno alle 17 per dare l’ultimo saluto a «Tindari» (come tutti lo chiamavano), che per molti non era solo un magistrato ma una persona dotata di grande umanità, unita ad una grande fede religiosa.
In prima fila accanto ai familiari, il sindaco Dario Nardella, il neo prefetto Alessio Giuffrida, il prefetto Luigi Varratta: quest’ultimo appena domenica aveva lasciato Firenze per la nuova destinazione Roma, ma oggi è voluto tornare subito indietro per rendere l’estremo omaggio all’amico Baglione. Tutte le massime autorità civili e militari erano presenti. Come pure i magistrati arrivati da ogni parte della Toscana. Rappresentanti delle associazioni e del corpo consolare. Non solo ma tra la gente, con molta discrezione e in borghese, c’erano anche ufficiali delle forze armate che avevano prestato servizio a Firenze e che sono tornati anche loro per salutare il Procuratore Generale, prematuramente scomparso. Tra questi il generale di Corpo d’armata della Guardia di Finanza Giorgio Toschi e il generale dei Carabinieri Alberto Mosca, che sono stati comandanti regionali in Toscana. Tantissimi i messaggi arrivati, tra cui quello dell’ex prefetto di Pisa ed ex questore di Firenze, Francesco Tagliente, che ha ricordato la lunga collaborazione professionale e umana con il procuratore Baglione.
La funzione religiosa è stata officiata dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e concelebrata dal vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni e dal vescovo emerito di Prato Gastone Simoni. Insieme a loro tutti i cappellani militari delle varie forze armate, cui Baglione era molto legato.
«Siamo grati a Tindari – ha detto Betori nella sua omelia – per la testimonianza di fede che ci ha lasciato e ci ha donato giorno dopo giorno. La sua è stata un’opera di servizio, non solo nelle Istituzioni ma anche nella nostra comunità, attento alle vicende della città di Firenze e ai bisogni delle persone più deboli». Un ricordo commosso, a nome della Procura generale, è stato portato da uno dei suoi più diretti collaboratori, il dottor Alessandro Crini, sostituto Procuratore Generale. Testimonianze di amicizia e di apprezzamento per la lunga attività professionale svolta sono state quindi portate dal presidente della Corte d’Appello della Toscana, Fabio Massimo Drago, e dal dottor Vincenzo Geraci per la Procura Generale presso la Corte di Cassazione.
Applausi all’uscita del feretro sul sagrato di San Lorenzo, davanti al gonfalone della città di Firenze. Tra i tanti commenti quello del ex procuratore capo di Prato, Piero Tony: «Tindari era un magistrato gentiluomo. Si poteva anche non essere d’accordo con lui su alcune questioni di lavoro, ma non era possibile non essergli amico». «Tindari ci è scappato di mano, già, proprio scappato di mano» commenta a denti stretti l’ex presidente del Tribunale Enrico Ognibene, mentre, con gli occhi bassi, lascia di fretta la piazza. E dalla scalinata, mentre la folla ormai si allontana, il presidente dell’Opera Medicea Laurenziana Enrico Boccinon si stanca di ripetere a sé stesso: «Era uno di questo rione, di questa parrocchia, mancherà davvero a tutti noi».
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