Tasse: il Governo deve trovare 75,4 miliardi di euro entro il 2018 per evitare la mannaia UE. Come farà Renzi ad abbassare il carico fiscale?
ROMA – L’entourage di Renzi è impegnatissimo in questo periodo a studiare il modo di realizzare le improbabili promesse del premier: ridurre le tasse di 45 miliardi entro il 2018. Ma se si vanno ad analizzare bene i conti pubblici, si scopre che la squadra renziana dovrà spremersi le meningi per evitare che scatti la mannaia delle famigerate clausole di salvaguardia previste dall’UE Entro la fine del 2018 infatti il Governo dovrà recuperare 75,4 miliardi di euro, altrimenti famiglie e imprese subiranno un aggravio fiscale di pari importo. E le promesse di Renzi di abbassare le tasse?
SCADENZA – Dopo l’ennesimo aggiornamento dei dati disponibili, l’Ufficio studi della CGIA ricostruisce in misura chiara e definitiva il quadro generale di tutte le clausole di salvaguardia che gli ultimi esecutivi hanno “disseminato” all’interno dei provvedimenti fiscali approvati in questi ultimi anni. La prima scadenza è il prossimo 30 settembre: se entro quella data l’Esecutivo non fosse in grado di reperire 1,4 miliardi di euro, dal giorno successivo scatterebbe l’ennesimo aumento delle accise sui carburanti, oltre a un deciso incremento degli acconti Irpef e Ires in capo alle aziende.
STABILITÀ – Ma l’impegno più gravoso dovrà essere affrontato con la prossima legge di stabilità. Entro la fine di quest’anno, infatti, il Governo sarà costretto a reperire ulteriori 16 miliardi di euro; diversamente, dal 1° gennaio 2016 scatterà un nuovo ritocco dell’Iva e un aumento della tassazione, attraverso l’elevazione di aliquote o la riduzione di detrazioni e deduzioni fiscali. In questa maniera l’ammontare degli inasprimenti fiscali rispetto al 2014 arriverebbe a 17,4 miliardi di euro.
SPESE – Non finisce qui. La necessità di reperire nuove risorse è destinata a crescere: nel 2016 si arriverà a toccare la cifra di 26,8 miliardi e nel 2017 si sfioreranno i 30 miliardi. A regime, quindi, il taglio della spesa rispetto al 2014 si dovrebbe attestare attorno ai 30 miliardi di euro, importo necessario per evitare un corrispondente aumento delle tasse. Insomma, in quasi 4 anni l’esecutivo deve trovare ben 75,4 miliardi di euro per scongiurare l’ennesimo aumento delle imposte. Un impegno da far tremare i polsi.
CGIA – “Questi eventuali inasprimenti fiscali – segnala Paolo Zabeo della CGIA – potranno essere evitati integralmente con l’approvazione di norme che assicurino gli stessi effetti positivi sui saldi di finanza pubblica”. Come? “Noi auspichiamo attraverso la contrazione delle uscite, mediante interventi di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica. Detto ciò, ci auguriamo, così come ha annunciato nei giorni scorsi il Premier, che in tempi brevi vengano quantificati i risultati ottenuti ed ottenibili con la cosiddetta spending review. Altrimenti, sarà difficile evitare un nuovo aumento delle tasse che soffocherebbe sul nascere i timidi segnali di ripresa economica in atto.”
E le riduzioni delle tasse promesse da Renzi? Potremmo rivolgerci alla Sciarelli: una puntata di ‘Chi l’ha visto’ sulla loro scomparsa farebbe il boom di ascolti, anche se il colpevole sarebbe noto fin dall’inizio.
Pierluigi
Una volta c’era il tempo dell’Avvento, adesso è il tempo delle promesse renziane.
Se tutti gl’immigrati seguiteranno a prendere 37 euro al giorno, ovvero 1.110 euro al mese, due volte una pensione minima, vorrei sapere come farà a diminuire le tasse.