
Firenze, morì in scooter dopo l’urto di un cordolo: chiesto giudizio per 4 funzionari

FIRENZE – Morì dopo aver urtato, in sella al suo scooter, un cordolo che divideva la pista ciclabile dalla carreggiata, in Lungarno Corsini, lo scorso 4 gennaio.
E oggi, 6 agosto, la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 persone accusate di omicidio colposo per il decesso dell’uomo. Secondo i magistrati il cordolo non era sufficientemente segnalato.
Indagati sono due rappresentanti della Sas (la società di Servizi alla strada): l’amministratore unico Simone Tani e il responsabile tecnico Maurizio Caprio; e due rappresentanti del Comune di Firenze, la dirigente Ilaria Nesti e il funzionario Marco Gardenti.
La vittima stava viaggiando insieme a una passeggera, che rimase ferita. Secondo la ricostruzione della procura, i due imboccarono Lungarno Corsini e caddero urtando il cordolo in pietra serena. L’accusa ritiene che l’incidente sia stato causato dalla carenza di segnaletica e di indicatori luminosi che avrebbero dovuto segnalare il cordolo.