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Scuola: in crescita le iscrizioni al liceo scientifico e agli istituti alberghieri

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ROMA – Negli ultimi anni la tendenza dei giovani, al momento di scegliere il tipo di studi, è mutata. Gli studenti si orientano maggiormente verso gli istituti che offrono buone possibilità d’impiego piuttosto che verso altri che richiedono una lunga prosecuzione con gli studi universitari. Per questo il boom degli istituti alberghieri non tende a sgonfiarsi, tanto che in alcune sedi cresce sempre più la fila per le iscrizioni. Così al «Beccari» di Torino, a Milano, al «Porta», dove non si entra se non c’è almeno la media del 7. Le statistiche dicono che nell’ultimo anno ci sono state circa 50mila iscrizioni, il 9,3% del totale nazionale, seconde solo a quelle del liceo scientifico nelle preferenze dei ragazzi italiani.

CRESCITA – Più di 165mila ragazzi, pari al 30% del totale nazionale, hanno scelto un istituto tecnico, altri 104 mila, pari al 19%, si sono iscritti a istituti professionali. Il sogno oggi è il cappello da chef, e in subordine la gestione di un agriturismo.

ALBERGHIERO – Il successo dell’Alberghiero è sotto gli occhi di tutti, ed è dovuto soprattutto ai numeri confortanti sul versante lavorativo. Secondo uno studio recente di Unioncamere nelle cucine italiane si assumono ogni anno almeno 23mila persone. Oltretutto il cuoco italiano trova lavoro con facilità anche all’estero, sulle navi da crociera, nei resort tropicali.

COSTI – Ci sono anche aspetti negativi. L’Alberghiero è una scuola che fa pagare pesanti contributi alle famiglie. «Le risorse per il funzionamento – scrive in un suo documento la Rete nazionale degli istituti alberghieri – messe a disposizione dal ministero, coprono attualmente una ridottissima percentuale del reale fabbisogno per acquisti di materiali, attrezzature e manutenzione». E la copertura dei costi di funzionamento da parte del Ministero si riduce sempre più. Il professor Ilario Ierace, preside dell’istituto Alberghiero «Cornaro» di Jesolo e presidente della Rete afferma: «Il contributo di laboratorio, la cui entità viene regolarmente deliberata dal Consiglio di Istituto, in base all’effettivo fabbisogno, deve essere vincolante per le famiglie che iscrivono i figli a questa tipologia di scuola… Intendiamo riaffermare la specificità dei nostri istituti e ribadire che senza i contributi delle famiglie nessun istituto Alberghiero sarebbe in grado oggi di sostenere i costi delle esercitazioni, che ammontano a decine di migliaia di euro all’anno».

C’è poi il nodo della dispersione scolastica: in troppi si iscrivono e vengono bocciati alla fine del primo anno oppure, peggio, abbandonano i corsi. Ma nonostante questo l’Istituto Alberghiero attira: sarà mica per la pubblicità che deriva da una nota trasmissione televisiva?


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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