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Incidenti mortali: forte aumento nel 2015. Vittime pedoni e motociclisti. Occorre il reato di omicidio stradale
ROMA – In rilevante aumento gli incidenti mortali nelle nostre strade. Dopo anni di trend in diminuzione i dati rilevati da Polizia e Carabinieri, secondo quanto riporta il mensile Poliziamoderna, parlano di 972 vittime nei primi 7 mesi dell’anno (erano state 952 nell’analogo periodo del 2014) segnando un’inversione di tendenza rispetto a un trend che aveva caratterizzato oltre un decennio (2001-2013). Gli incidenti mortali sono passati dagli 879 del 2014 agli 897 dell’anno in corso. Nel mese di luglio poi sono aumentate del 70% le vittime tra i motociclisti, e dell’80% tra i pedoni. Tra le cause l’uso dei cellulari mentre si guida, compresi invio di sms, mail e addirittura selfie.
CELLULARI – Una ricerca dell’Istituto francese di statistica ha rilevato che la distrazione per ascolto telefonico durante la guida determina una riduzione dal 30 al 50% delle informazioni percepite dalla strada. Stress e distrazione stanno creando soprattutto nei tratti urbani, i più colpiti dall’aumento dell’incidentalità, un deficit d’attenzione negli automobilisti che risulta letale.
OMICIDIO STRADALE – Intanto si attende che il ddl, che introduce il reato di omicidio stradale, già approvato al Senato, venga esaminato dalla Camera. La pena massima, 27 anni, per chi guidando in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe uccide più di una persona e si dà anche alla fuga. Se invece la vittima è una, il colpevole rischia da 8 a 12 anni di carcere, che diventano 18 se fugge dalla scena dell’omicidio. Per quanto riguarda la patente, il ddl prevede la revoca da 15 a 30 anni dopo la condanna definitiva. Prima della condanna la patente può essere sospesa fino a 5 anni (se ci sono vittime o feriti) in attesa degli esiti del processo. In caso di condanna non definitiva la sospensione può essere prorogata fino a un massimo di 10 anni.
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Pierluigi
Giusto il commento: il reato di omicidio stradale deve essere introdotto al più presto. Lascia perplessi il fatto che la legge sia ancora da approvare, visto che anche il premier, quando era sindaco di Firenze, si era schierato favorevolmente all’introduzione della norma.
In attesa dell’introduzione bisognerebbe sorvegliare di più e sanzionare adeguatamente, anche con blocco dell’auto di pochi giorni, coloro che non usano il vivavoce e non usano gl’indicatori di direzione, il cui mancato uso, specificatamente quello di sinistra, può provocare incidenti mortali.