Spari Palazzo Chigi, Giangrande resta in prognosi riservata
FIRENZE – “Il paziente resta sedato, intubato e ventilato meccanicamente e nelle prossime ore verrà fatta una valutazione clinica. E’ facilmente risvegliabile. Le condizioni neurologiche non sono valutabili perché il paziente è sedato e la prognosi resta riservata”. Così recita il terzo bollettino medico diffuso dai medici sulle condizioni di salute del 50enne Giuseppe Giangrande, il carabiniere ferito nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi.
Il direttore sanitario dell’Umberto I Amalia Allocca ha poi sottolineato: “Siamo moderatamente ottimisti, il paziente in qualche modo interagisce”.
Giangrande, vedovo da pochi mesi e padre di una ragazza di 23 anni, ha subito una lesione midollare e potrebbe avere conseguenze permanenti dalla ferita riportata. L’altro carabiniere ferito Francesco Negri, 30 anni, ha riportato una frattura alla tibia. Nei prossimi giorni dovrà essere rioperato per ricomporre la frattura. L’operazione subita ieri, 28 aprile dopo la sparatoria, sarebbe servita per disinfettare la ferita. Negri è ricoverato all’ospedale S.Giovanni nel reparto di ortopedia e traumatologia.
“Il brigadiere Giangrande è un uomo di grande esperienza, nella vita è stato sempre operativo sulla strada. Un uomo in grado di prendersi responsabilità, era infatti il comandante del dispositivo quando i fatti sono accaduti”. Così, uscendo dal policlinico Umberto I di Roma, il tenente colonnello Ciro Trentin, comandante del 6/o battaglione Toscana, quello a cui appartiene Giuseppe Giangrande. “E’ sempre in prima linea -ha aggiunto Trentin- sebbene abbia 50 anni è stato disposto a mettersi in gioco, è venuto da noi al battaglione, è sempre fuori casa lontano dagli affetti. Un grand’uomo” ha concluso l’ufficiale.
Andirivieni di cittadini alla caserma Baldissera di Firenze, sede del Sesto Battaglione Carabinieri Toscana, dove sono in servizio i due carabinieri feriti nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Ieri pomeriggio, e per tutta la giornata di oggi, fiorentini di tutte le età si sono presentati all’ingresso della caserma per portare messaggi di solidarietà e per informarsi sulle condizioni dei militari, in particolare quelle del brigadiere Giuseppe Giangrande.