# La buona scuola. Il ministro Giannini contestata dai professori alla festa dell’Unità
MILANO – Continuano le proteste per la procedura di assunzione dei precari della scuola. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è stata contestata da un gruppo di una trentina di insegnanti alla Festa Nazionale dell’Unità a Milano. Gli insegnanti seduti tra il pubblico con in mano cartelli hanno gridato il loro dissenso urlando fra l’altro «dignità» e «lavoro». «Vogliamo assunzioni, non vogliamo propaganda», era uno degli slogan scandito dagli insegnanti. «Forti e gentili sì, fessi no», si leggeva su uno degli striscioni esposti dal gruppo, composto da una trentina di persone. «Vogliamo – ha spiegato una maestra di sostegno – solo fare domande perché abbiamo bisogno di ricevere risposte concrete». Gli insegnanti, insomma, si oppongono «alla buona scuola di Renzi, la scuola azienda», scrivono su un volantino: «No al preside sovrano assoluto della scuola».
Il ministro ha difeso quanto è stato fatto: «Credo che questo – ha detto – generi un consenso più silenzioso e meno organizzato di quello che stasera abbiamo il piacere di ospitare». E ancora: «Penso che il tempo sarà galantuomo. Lo dico a chi oggi contesta una politica che mette al centro l’istruzione e dà strumenti concreti per il diritto allo studio. Da nord a sud – ha concluso – ho sentito sempre gli stessi slogan, che potevano essere di vent’anni fa, gli slogan andrebbero aggiornati con i contenuti di oggi e le famiglie lo capiscono».