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Euro 2016, Italia-Bulgaria (stasera alle 20,45 diretta su Rai1) per vincere con gol … regolari. Conte cambia e fa fuori Pasqual. Formazioni

Bulgaria-Italia, l'esultanza di Eder e Conte dopo il 2-2 della partita di andata
Bulgaria-Italia, l’esultanza di Eder e Conte dopo il 2-2 della partita di andata

PALERMO – Hanno cercato di sollevare il morale di Antonio Conte dandogli il dato della prevendita: 18 mila biglietti già acquistati. Palermo si dimostra più calda di Firenze. E l’augurio è che anche la Nazionale si scaldi al sole di Sicilia in questa partita da vincere a tutti i costi contro la Bulgaria per non rischiare di dover soffrire fino in fondo per andare alla fase finale di Euro 2016 in Francia. Certo è che questa Nazionale è un’Italietta. Forse la squadra meno attrezzata tecnicamente degli ultimi 50 anni. E questo indipendentemente dai risultati. Qualcuno che non ha buona memoria tirerà fuori, per fare un cattivo esempio, la nazionale del ’66 eliminata dalla Corea ai mondiali d’Inghilterra. No, signori: quella, al di là della clamorosa sconfitta, era una signora squadra (con Albertosi, Burgnich, Facchetti, Riva, Bulgarelli e Rivera giovani …), che poi avrebbe vinto l’Europeo nel ’68 e conquistato il secondo posto ai mondiali messicani del ’70 (con il fantastico 4-3 in semifinale con la Germania) dietro al Brasile di Pelè e Rivellino. E non dimentichiamo che dopo la figuraccia inglese, Artemio Franchi (il miglior dirigente avuto dal calcio italiano) cominciò umilmente a ricostruire, puntando sugli allenatori federali, come il modesto ma efficacissimo Ferruccio Valcareggi. Anche la politica federale era fatta per aiutare la Nazionale. E oggi?

CAMPIONATO – Quella di Conte è una formazione non figlia del campionato italiano, dove, colpevolmente, i giocatori di casa nostra non vengono valorizzati dalle società che sono alla ricerca di business fuori confine su sollecitazione di procuratori che fanno solo il loro interesse; questa è una formazione messa insieme alla meglio, con qualche “richiamato” che gioca all’estero e alla quale Antonio Conte cerca di dare un gioco, un filo conduttore,per ora senza ottenere granchè. La Federazione non lo aiuta. Sarò ripetitivo, ma Tavecchio e compagni non hanno la minima idea di come si ricostruisca una Nazionale, soprattutto non fanno gli sforzi dovuti, sotto tutti gli aspetti, per dare dignità a un’Italia che ha vinto tre moniali e rischia figure barbine, come quella di Firenze, dove ha battuto gli scarsissimi dopolavoristi di Malta con un colpo di mano.

DE ROSSI – Conte che cosa deve fare? La dice lunga il fatto di aver richiamato Pirlo dall’America: lento, fuori condizione e lontanto anche mentalmente. Accortosi dell’errore, oggi a Palermo il ct sta pensando a un centrocampo a tre: Verratti, De Rossi, Soriano. Tre giocatore tecnicamente di valore. Ma chi corre? Chi fa l’operaio? Del terzetto davanti (Candreva-Pellè-Insigne) solo Candreva può tornare a dare una mano. Fuori anche Eder, autore del pareggio in Bulgaria, nella partita di andata. I bulgari, che hanno perso anche in casa contro la Norvegia, cercheranno di fare la partita della vita, intorno a Popov, dannandosi l’anima per non perdere. E tentare semmai di vincere e fare bella figura contro un’Italia blasonata ma ormai battibile. La difesa? Bonucci e Chiellini non sono più pilastri solidi. Non a caso la Juve ha i suoi problemi anche perché loro non danno le garanzie di una volta. I nuovi? Ranocchia e Romagnoli, ma sembrano immaturi, soprattutto il secondo. L’ho visto in Fiorentina-Milan, alla prima di campionato, e mi è sembrato lontano dal difensore al quale si ispira, cioè Alessandro Nesta. Devono crescere, questi ragazzi. Magari sperando che ce ne siano altri addirittura più precoci. Ma non c’è da farsi molte illusioni con un campionato così pieno di difensori stranieri pagati molto e non prkoprio eccezionali.

PASQUAL -Per scacciare ombre, dubbi e perplessità, Conte punta sull’entusiasmo di Palermo. Si ha la sensazione, respirando l’aria rovente dello stadio Renzo Barbera – dove gli azzurri hanno perso una sola volta, per mano della Croazia, in una tiepida sera d’autunno del 1994 – che l’atmosfera sia diversa. Ma poi sarà il campo a dover dare risposte. Intanto, per allontanare i fantasmi di Firenze, il ct pare intenzionato a fare epurazioni. Fuori Pirlo, Eder e anche Pasqual. Che rischia di non andare nemmeno in panchina. Un capro espiatorio viola? No, Conte non ha la testa alle vendette. Deve pensare a vincere e magari anche a dare una dimostrazione che la Nazionale non è proprio quella che ha penato contro Malta. Spera di ricostruirla, di rimodellarla e di potenziarla non solo in vista delle prossime partite (trasferta in Azerbaigian il 10 ottobre e sfida diretta con la Norvegia tre giorni dopo) ma anche per avere una squadra decente da portare a Euro 2016. Altrimenti, se dovessimo andare in Francia con la formazione, e la mentalità, viste con Malta, sarebbe meglio fare passo. E attrezzarsi, magari, per il Mondiale. Ammesso che i dirigenti federali abbiano idee e volontà di rilanciare davvero una Nazionale ora assai imbarazzante.

Formazioni

ITALIA (4-3-3): 1 Buffon, 4 De Sciglio, 15 Barzagli, 19 Bonucci 2 Darmian, 5 Florenzi 16 De Rossi, 22 Soriano, 6 Candreva, 9 Pellè, 7 Zaza. (12 Sirigu, 3 Chiellini, 14 Pasqual, 21 Pirlo, 18 Parolo, 10 Verratti, 23 Vazquez, 11 Eder, 20 Immobile, 17 El Shaarawy, 23 Padelli). All.: Conte:

BULGARIA (4-3-2-1): 12 Mitrev, 2 Bandalovski, 3 A. Aleksandrov, 5 Bodurov, 6 Y. Minev, 21 Dyakov, 15 Chochev, 20 Tonev, 17 Milanov, 10 Popov, 8 Rangelov. (13 Makendzihiev, 1 Mihaylov, 4 Terziev, 14 V. Minev, 16 Ivanov, 7 M. Aleksandrov, 18 Slacev, 22 Nedelev, 23 Zlatinski, 9 V. Hristov, 19 Mitsanski, 11 Manolev). All.: Petev.

Arbitro: Karasev (Russia)


Sandro Bennucci

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