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Economia: il Def prevede una crescita del Pil nel 2016 dell’1,6% (+0,2% rispetto al previsto)

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (s) e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Roma, 18 settembre 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan

ROMA – Il 2016 si chiuderà con una crescita del Pil dell’1,6% e un rapporto deficit/Pil programmatico del 2,2%. Sono le stime contenute nelle tabelle della Nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza) approvata in consiglio dei ministri. Ad aprile le stime del governo indicavano una crescita dell’1,4% e un deficit/Pil programmatico dell’1,8%. Il pareggio di bilancio slitta ancora rispetto alle stime del Def. Nella Nota di aggiornamento del Def l’obiettivo viene infatti spostato dal 2017 al 2018.

RENZI – “Questo è il momento in cui tutti insieme dobbiamo spingere con ancora più determinazione perché l’oggettiva ripresa è partita in Italia grazie ai provvedimenti e le riforme. Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 acceleriamo”. Così Matteo Renzi dopo l’approvazione del Def in Cdm.

PADOAN – “Dal 2016 il debito comincerà a scendere, era dal 2007 che non accadeva, è una zavorra che cominciamo ad alleggerire”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo padoan al termine del cdm. “Ci saranno meno tasse anche nella legge stabilità, con il disinnesco delle clausole di salvaguardia, e quindi ci sarà un un sostegno alla domanda interna per una crescita trainata dalla domanda delle famiglie”. “Il profilo di finanza pubblica permetterà di rispettare la regola del debito. Siamo all’interno delle regole anche per quanto riguarda la regola del debito, quello che conta è il percorso di aggiustamento strutturale”, ha affermato Padoan.

MOSCOVICI – ”In Italia si sono fatte riforme solide e concrete come quella del lavoro ma anche altre, che possono rendere l’economia più forte e mostrano volontà di cambiare”. Così il commissario agli affari economici Ue, Pierre Moscovici a margine di un convegno. ”Per l’Italia c’è la necessità di rispettare le regole, come per gli altri, ma con la flessibilità autorizzata dai Trattati”, ha sottolineato Moscovici.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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