La «Vergogna» degli aspiranti scrittori
FIRENZE – «Vergogna» era il tema centrale della quinta edizione del premio «ArtediParole», ormai una realtà consolidata nel panorama nazionale dei concorsi letterari. E «Vergogna» è anche il titolo del libro edito da Mauro Pagliai (collana «F30», pp. 152, euro 10) che raccoglie i primi 15 racconti classificati, scritti da altrettanti giovani studenti delle scuole superiori di tutta Italia. «Di che cosa c’è da vergognarsi?«, si chiede lo scrittore Francesco Recami, presidente del Premio. «Semplicemente di se stessi, di come si è, e del terrore di venire percepiti come portatori di deficit, di non essere all’altezza, di essere come nudi davanti agli altri, o di essere stati scoperti».
Ognuno dei ragazzi che hanno partecipato al concorso, ideato dal Salotto Letterario Conti di Sesto Fiorentino con ISIS Gramsci-Keynes, patrocinato da Comune e Provincia di Prato e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, hanno interpretato il tema della vergogna approfondendo ogni possibile sfumatura: dolore, sdegno, paura, sensibilità, difficoltà nell’accettarsi. Dimostrando notevoli capacità introspettive, ma anche attenzione ai fatti di cronaca recente e a quelli storici e custoditi nella memoria collettiva. «Siamo immersi in una situazione di politica internazionale e nazionale che spesso mette i brividi e ci fa vergognare dei nostri stessi simili» afferma Gianni Conti, ideatore del premio, riferendosi agli scontri etnici, religiosi e politici che ogni giorno aprono i telegiornali.
Un aspetto che non è sfuggito agli scrittori in erba, che con sorprendente maturità si sono misurati con le proprie emozioni non meno che con gli spinosi problemi dell’attualità. Gli scritti pubblicati nel volume sono opera di Mariam Amghar, Maria Ascolese, Marta Bortolozzo, Katia De Ioia, Beatrice Federici, Irene Fraccaro, Silvia Mazzei, Grazia Menna, Jacopo Mochet, Rosachiara Monopoli, Marco Pagliocca, Francesca Parisi, Elisabetta Ponzuoli, Martina Toppi, Antonio Verderosa.