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Partecipate: nessun taglio apprezzabile. Sono ancora quasi 11.000 con oltre 950.000 addetti

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Gli sprechi delle società partecipate

ROMA – Sono 10.964 le unità per le quali si registra una forma di partecipazione pubblica in Italia, con un peso in termini di addetti pari a 953.100. Il dato, riferito al 2013, è stato comunicato dall’Istat che sottolinea anche come
il 57,6% delle unità analizzate sia partecipato da soggetti pubblici per una quota maggiore del 50%, il 13,8% per una quota compresa tra il 20% e il 50%, il 28,6% per una quota inferiore al 20%. Tra le unità a partecipazione pubblica, le imprese attive sono 7.767 e impiegano 927.559 addetti, corrispondenti al 97,3% degli addetti di tutte le partecipate.
La dimensione media delle imprese partecipate è di 119 addetti per impresa. La forma giuridica con la dimensione media maggiore (307 addetti per impresa), è la società per azioni, scelta dal 31,8% delle imprese partecipate, che ha un peso in termini di addetti dell’81,6% sul totale delle imprese partecipate.

Il settore di attività economica con il maggior numero di imprese attive partecipate da un soggetto pubblico è quello delle Attività professionali, scientifiche e tecniche, con il 13,9% di imprese e il 2,7% di addetti. Il settore che impiega invece il maggior numero di addetti è quello del Trasporto e magazzinaggio, che raccoglie il 37,4% di addetti e il 10,3% di imprese.
Nel 23,3% dei casi la sede delle imprese partecipate è situata nel Centro Italia (54,4% degli addetti). La dimensione media delle imprese partecipate con sede nel Centro è di 279 addetti per impresa ed è fortemente influenzata dalle imprese localizzate nel Lazio. Su 7.767 imprese attive partecipate, quelle partecipate da almeno una amministrazione pubblica regionale o locale ammontano a 6.120, per un totale di 486.676 addetti. Se si restringe il campo di osservazione alle imprese controllate, cioè con partecipazione pubblica maggiore del 50% del capitale, si individuano 4.715 imprese, per un totale di 661.919 addetti.
Al netto delle attività finanziarie e assicurative, le imprese a controllo pubblico generano complessivamente oltre 57 miliardi di valore aggiunto (circa l’11% di quello complessivo delle imprese dell’industria e dei servizi). La composizione settoriale e dimensionale delle aziende controllate dalla Pubblica Amministrazione influenza i livelli di produttività del lavoro (misurata in termini di valore aggiunto per addetto), pari a circa 87 mila euro, rispetto ai circa 56 mila euro del totale delle imprese.
Circa due terzi delle controllate hanno registrato un utile d’esercizio nel 2013 (poco meno di 1 miliardo di euro). I settori che generano i maggiori volumi di utile sono la Fornitura di energia elettrica e gas (702 milioni) ed i Servizi idrici e gestione dei rifiuti (348 milioni). Il settore con i maggiori volumi di perdite è quello dei Trasporti (-180 milioni).

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