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Pietrasanta, il sindaco Mallegni: «Presepe e albero di Natale in tutte le scuole»

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Il presepe di Natale

PIETRASANTA – Il presepe e l’albero di Natale simboleggiano le radici cristiane della nostra società e anche la famiglia come valore. Ne è convinto il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, che per queste ragioni ha disposto che nei 5 asili nido della città siano fatti, per le prossime festività, sia il presepe che, appunto, l’albero di Natale.

In un afflato che non appare avere molto a che fare con la laicità delle pubbliche istituzioni, Mallegni invita anche le altre scuole di Pietrasanta – non direttamente chiamate in causa dal documento che sarà inviato lunedì alla cooperativa che gestisce, per conto dei comuni i cinque nidi cittadini -, ad allestire nelle proprie classi o nei luoghi comuni l’abete natalizio ed il presepe con tutti i protagonisti della natività di Gesù Cristo.

La «disposizione», spiega una nota, «si è resa necessaria in seguito alla segnalazione di una mamma e alla scelta, in uno dei cinque asili comunali, di non allestire il presepe». Ad annunciarla è stato lo stesso primo cittadino in occasione del Consiglio comunale.

«Sono arrabbiato perché, come ci ha riferito una mamma, qualcuno ha proibito di allestire il presepe mentre per l’albero di Natale sarà fatto uno strappo alla regola» ha dichiarato il sindaco di Pietrasanta.

«Il presepe – spiega Mallegni – rappresenta la famiglia e identifica i valori della nostra cultura europea che ha i suoi fondamenti nei principi giudaico cristiani. Auspico che in tutte le scuole, non solo nei nidi, presidi e insegnanti, salvaguardino i simboli che sono alla base della nostra tradizione, della nostra cultura e della nostra nazione; principi che hanno ispirato e che ispirano i valori della pace, della fratellanza e della democrazia di cui questo mondo ha sempre più bisogno».

Mallegni precisa che non si tratta di una crociata nei confronti di alcuna religione o fede: «E’ importante adoperarci tutti, al di la della propria personale posizione e sensibilità, per tutelare i valori della nostra comunità. Nessuno deve sentirsi offeso da questo invito e non è obiettivo di questa iniziativa mettere in pericolo l’integrazione e l’espressione religiosa, ma non c’è integrazione fino a quando non c’è il rispetto delle tradizioni e dei valori del paese in cui vivi».


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Domenico Coviello

Giornalista

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