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Pietrasanta, assolto il sindaco Massimo Mallegni: decadono gli effetti della legge Severino

Il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni (a sin.) col suo avvocato Sandro Guerra (foto Facebook - Mallegni)
Il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni (a sin.) col suo avvocato Sandro Guerra (foto Facebook – Mallegni)

PIETRASANTA – «Finalmente possiamo festeggiare. Dopo dieci lunghi anni di un processo-bufala che ha messo in ginocchio l’intera comunità di Pietrasanta, me e la mia famiglia, sputtanando amministratori e dirigenti. Abbiamo posto la parola fine con una sentenza di riforma della sentenza di primo grado che ha dichiarato estinti i tre reati. L’incubo è finito!».

PRESCRIZIONE – Così oggi 9 dicembre il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni (Forza Italia) ha commentato euforico la sentenza della Corte di Appello di Firenze che lo ha prosciolto per prescrizione dai reati a lui addebitati.

LEGGE SEVERINO – Con l’assoluzione cadono anche gli effetti della legge Severino che lo aveva colpito all’indomani dell’insediamento in qualità di sindaco al terzo mandato nella sua carriera, lo scorso 3 luglio. «La legge Severino è evaporata e i carichi pendenti definitivamente scomparsi – spiega Mallegni -. Sono felice per me e per l’amico Buratti. Sono sconcertato dai tempi enormi della giustizia italiana ma estremamente soddisfatto di una magistratura giudicante che sentenze alla mano non ha mai creduto alla mia colpevolezza».

RICORSI RIGETTATI – Rigettato il ricorso delle parti civili per maltrattamenti così come la liquidazione per danni richiesti dai vigili urbani. Sandro Guerra, legale di Mallegni commenta così la sentenza: «Sono quasi 15 anni che difendo Mallegni, abituato ad accuse incredibili, quando fu arrestato abbiamo da subito compreso l’insussistenza delle accuse».

9 ANNI DI PROCESSI – Massimo Mallegni fu arrestato il 31 gennaio del 2006, quando era sindaco di Pietrasanta al secondo mandato, e rimase in carcere al San Giorgio di Lucca per 40 giorni. Si fece poi 117 giorni ai domiciliari. Il processo, durato circa sei anni, lo aveva visto alla sbarra con una serie di altri imputati, tra cui il padre Mario e imprenditori della Versilia. Secondo le accuse, Mallegni avrebbe approfittato del suo ruolo di primo cittadino per favorire illecitamente la cerchia di imprenditori amici, suo padre compreso. Ma il 3 aprile del 2012 arrivò la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Restava in piedi la condanna in primo grado per abuso di ufficio. Da oggi, però, tutto è terminato col proscioglimento. E non è affatto escluso che Mallegni rinunci alla prescrizione e si appelli alla Corte di Cassazione.


Domenico Coviello

Giornalista

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