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Europa League: la Fiorentina batte il Belenenses (1-0) e va ai sedicesimi. Ma ora testa alla Juve. Pagelle

Fiorentina-Belenenses, Pepito Rossi in azione
Fiorentina-Belenenses, Pepito Rossi in azione

FIRENZE – Missione compiuta: Fiorentina ai sedicesimi di Europa League. E ora la partitissima in casa Juve (arbitrerà Orsato di Mestre). Ma intanto diciamo che è stata una vittoria limpida anche se non proprio senza sforzo. Risolve Babacar a metà secondo tempo, quando la Fiorentina cresce e manifesta un dominio indiscutibile, però fino a quel momento assai sterile. Baba è bravo a sfruttare una triangolazione con Pasqual e Verdù: palla aggiustata in area e mira all’angolo sinistro del portiere Ventura che se la vede passare sotto mentre si tuffa. Troppo poco quest’uno a zero? Forse sì. Ma sufficiente a chiudere la pratica qualificazione in un girone I non difficilissimo, ma dove la Fiorentina ha sofferto tanto, soprattutto in casa (due sconfitte e solo questa vittoria sul modesto Belenenses). La squadra, impostata in buona parte sul turn over, ha risposto alle aspettative dell’allenatore. Che ha lasciato prudentemente a riposo Gonzalo Rodriguez, Ilicic e Kalinic. Davanti il tandem Babacar-Rossi non è andato male. Baba ha segnato, ma Pepito è stato più mobile e positivo di lui. In graduale recupero. Così come ha meritato la sufficienza Verdù. In difesa molto reattivo Sepe, mentre Astori e Alonso non sono andati male, ma un paio di svarioni l’hnno commesso. Sepe ha evitato con un bella deviaione il possibile autogol di Astori. E Borja? Ha corso tanto, ome al solito: giusto averlo tolto per far sgambettare ujn po’ anche Vecino. Domenica ci sarà bisogno della migliore Fiorentina per restare lassù e ricacciare le ambizioni di ripresa della Juve. Sousa contro Allegri: c’è chi dice che il portoghese è nel mirino bianconero. Intanto la Fiorentina pensi a vincere, dopo aver centrato la qualificazione in Euroleague, ossia il primo obiettivo minimo stagionale.

Fiorentina-Belenenses, un'azione di gioco con Joan Verdù
Fiorentina-Belenenses, un’azione di gioco con Joan Verdù

SUAREZ – Ci sono i fedelissimi, sugli spalti del Franchi, che mostra larghissimi vuoti. Naturale per una partita che conta molto per la stagione, ma che non sembra esaltante nell’immaginario collettivo. Per i viola è un adempimento quasi burocratico: serve un punto. Un timbro. Paulo Sousa si cautela comunque, mandando in campo Borja Valero e Badelj. Non si sa mai. Bocciato, forse senza appello, Mario Suarez: potrebbe partire a gennaio. Entrerà nel finale, ma il suo destino resta incerto. A metà campo, invece, fiducia a Gilberto (con i guanti contro la serata umida e fredda) e a Verdù. Davanti il tandem Rossi-Babacar. Proprio loro cominciano cercando di scardinare la difesa portoghese, prudentemente guarnita e protetta anche dai centrocampisti. Nel primo quarto d’ora non si registra quasi nulla, se non ripetuti tentativi di Baba e Pepito, che però non agganciano mai il pallone al momento giusto. Tre brividi fra 24’ e 25’: prima Gilberto va via sulla destra e serve al centro Rossi che viene murato, riprende Alonso che laascia partire una sciabolata deviata in angolo. Dalla bandierina raccoglie Babacar che, di nuca, la manda sulla traversa. Peccato.

ARBITRO – Paulo Sousa frigge perché il gol non arriva. Il gioco latita e le azioni da gol anche. Noia? Un po’ sì. Il divario fra le due squadre si nota: anche con il turn over, la Fiorentina mostra un buon possesso palla e domina. Ma Sao Pinto, antico compagno di squadra di Paulo Sousa in nazionale portoghese, ha costruito una buona barriera a tre quarti e rende difficile ai viola la penetrazione in area. Pepito ci prova spesso, ma viene murato o fermato. Del resto, i giocatori del Belenenses si arrangiano: come al 40’, quando Ricardo Dias, abbraccia platealmente Borja Valero. E non viene nemmeno ammonito. Ma l’arbitro è russo o… russa? Solo un dormiente non vede un fallo così. Il primo tempo finisce così, con un sonnolento zero a zero. Che qualificherebbe la Fiorentina ai sedicesimi, ma senza troppa gloria.

SEPE – In avvio di ripresa (3’) Sepe deve intervenire con un guizzo a deviare un rinvio sbilenco di Astori che poteva essere un pesante autogol. Pericolo scampato. Pepito ricomincia con qualche tocco da campione. Poi (5’) il solito Ricardo Dias lo brutalizza buttandolo giù a tre quarti. La punizione di Verdù va sulla barriera. Fiorentina sfortunata (9’) quando è Alonso a colpire la traversa. Quindi arrivano le sostituzioni: fuori Andrè Sousa e dentro Kuca nel Belenenses, mentre fra i viola esce Gilberto (applausi per lui) ed entra Bernardeschi. Si muove benino la Fiorentina, specie con Pepito e, ora, con Bernardeschi, ma quel che manca è il guizzo finale in zona gol. Fuori anche Borja: per Vecino.

BABACAR – Il Belenenses si fa vivo uin area viola. Alonso svirgola un pallone che diventa invitante angolo portoghese. Occhio ragazzi: in Europa League le sconfitte sono arrivate proprio in situazioni di gioco smorto come queste. Poi arriva un cartellino giallo: Joao Afonso stende Verdù. E finalmente arriva iol gol: scende da dietro Pasqual, scambia con Verdù a tre quarti, che a sua volta serve benissimo Babacar, in area. Il ragazzo controlla bene, si aggiusta la mira e infila Ventura con un rasoterra che gli passa sotto le mani. Evvai viola. Ora basta non sbagliare. E la curva Fiesole comincia a guardare avanti, a domenica: chi non salta bianconero è. Non basta: c’è spazio anche per Mario Suarez, proprio in fondo, che si fa notare per un paio di discese (sulla seconda viene steso), ma il suo futuro resta in bilico. Finisce bene: con la vittoria e la qualificazione. Di Europa si riparlerà a febbraio (18 e 25) dopo il sorteggio di lunedì a Nyon. Ma ora testa a Torino: quella di domenica è, per definizione, la madre di tutte le partite.

Europa League, gruppo I

Risultati

Fiorentina-Belenenses 1-0

Lech Poznan-Basilea 0-1

Classifica

Basilea 13

Fiorentina 10

Lech Poznan 5

Belenenses 5


Sandro Bennucci

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