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Banca Etruria: centinaia di esposti di privati e associazioni. Confluiranno nella quarta inchiesta di Arezzo

Banca EtruriaFIRENZE – Non solo quelli delle associazioni dei consumatori, ma sono centinaia gli esposti che in procura a Arezzo si attendono, presentati da singoli obbligazionisti, nei confronti del management di Banca Etruria. Per oggi, dopo quelli di Adusbef, Federconsumatori e Codacons che sono sul tavolo del
procuratore Roberto Rossi, erano attesi altri esposti di associazioni. E il procuratore sta pensando ad un pool per gestire l’insieme di esposti che dovrebbero ancora arrivare.
Tutti insieme potrebbero confluire nella quarta inchiesta della procura aretina su Banca Etruria dopo quelle su fatture false, ostacolo alla vigilanza e conflitto di interessi: l’inchiesta per truffa, la cui apertura formale a questo punto sarebbe solo questione di tempo. Anzi, poco tempo.
Secondo quanto appreso Rossi vorrebbe procedere alla svelta, seppure analizzando in dettaglio la documentazione dalla quale, oltre a reati penali, potrebbero emergere illeciti amministrativi. Tra i possibili esposti anche quelli dei dipendenti dell’istituto di credito, magari spesso additati come
‘carnefici’ dei risparmiatori ma che sono invece tra le ‘vittime’ del salva-banche: 400 di loro, su circa 1.200, avevano acquistato o fatto acquistare a familiari e amici stretti le obbligazioni.
Da oggi 17 dicembre, poi, il procuratore dovrà fare i conti anche con un nuovo problema: l’apertura di un fascicolo al Csm che ha accolto la richiesta presentata dal laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin che ha chiesto di verificare se vi fossero profili di incompatibilità legati al fatto che Rossi – che come procuratore si occupa del coordinamento delle inchieste del suo ufficio – svolge un incarico di consulenza per il governo. Incarico che peraltro sarebbe autorizzato dallo stesso Csm. Ma alcune fonti
vicine agli inquirenti prospettano anche la possibilità che l’apertura del fascicolo al Csm possa rappresentare un involontario deterrente alla presentazione di esposti: gli eventuali danneggiati potrebbero cioè non essere spinti a ricorrere alla procura fino a quando la vicenda non sarà
chiarita. Rossi, tra l’altro, ha tenuto per il suo ufficio, anche per le altre inchieste su Banca Etruria, i fascicoli in cui si profilano ipotesi di reato che attengono la sua competenza mentre è destinata a Roma la documentazione che può invece riguardare aspetti relativi alla vigilanza.

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