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Pensioni, Renzi: «Nel 2016 il Governo interverrà solo su quelle d’oro superiori a 3 mila euro»

Roma, 29 dic. (askanews) -

ROMA- Nel corso delle domande e risposte con la stampa al termine della sua conferenza di fine anno tenuta oggi 29 dicembre, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato che nel 2016 il governo non cambierà il sistema pensionistico ma potrebbe intervenire sulle pensioni d’oro.

PENSIONI D’ORO – «Noi non tocchiamo le pensioni degli italiani – ha affermato Renzi – e se ci sarà da fare degli interventi sulle pensioni d’oro sarà fatto dopo un lungo dibattito, una lunga discussione contraddistinta da grande trasparenza. E sono grato al presidente dell’Inps Boeri perché sta facendo un lavoro molto serio di trasparenza» sulle pensioni delle varie categorie.

OLTRE 3 MILA EURO – «Nel 2015 – ha spiegato Renzi – abbiamo evitato di intervenire sulle pensioni perché il rischio di combinare un pasticcio era elevato. Nel 2016 sicuramente discuteremo e ragioneremo, ma una cosa sono le pensioni d’oro e un’altra sono le pensioni sopra i 2 mila euro. Uno che è andato in pensione con 2 mila, 2.500 o 3mila euro – ha aggiunto il presidente del Consiglio – non credo debba essere toccato: non considero una pensione di 3 mila euro una pensione d’oro, anche se uno ci è andato con il retributivo».

BOERI – Alla fine dunque Renzi è uscito allo scoperto e, dopo aver addirittura rimproverato il Presidente dell’Inps per le sue inopportune esternazioni, adesso invece gli ha dato pienamente ragione, appoggiando la sua battaglia contro quelli che sono ritenuti pensionati ricchi. Che hanno pagato fino all’ultimo centesimo salatissimi contributi.

ESPOSTO – Nell’attività dell’Inps si confondono assistenza e previdenza, lo abbiamo rilevato più volte. A questo proposito un nutrito gruppo di attivi e qualificati pensionati del Nordest, che già hanno adito la Consulta per la questione dei contributi di solidarietà, hanno presentato alla Corte dei Conti veneta un esposto contro il presidente Boeri per danno erariale conseguente all’indebita erogazione di trattamenti assistenziali non coperti dal bilancio dell’Istituto. Alleghiamo qui il testo dell’espostoe dellalettera che spiega le modalità di presentazione.

CONSULTA – Approvando le tesi di Boeri anche il premier, al limite, approva implicitamente l’integrazione – proposta da quest’ultimo a spese degli assegni più elevati – degli assegni più bassi percepiti da coloro che non hanno mai pagato o hanno versato solo per poco tempo o per importi ridicoli i contributi. Vedremo che ne dirà la Consulta, alla quale molti gruppi di pensionati si sono già rivolti per far dichiarare contrari alla Costituzione i contributi di solidarietà che già gravano sulle loro pensioni, più che dimezzate da tasse e contributi.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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