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Nella Sala 15 degli Uffizi (di L eonardo da Vinci) il Soprintendente Antonio Paolucci assiste ai primi interventi dei restauratori sulle opere danneggiate.

Strage dei Georgofili, a vent’anni dalla tragedia

Nella Sala 15 degli Uffizi (di L eonardo da Vinci) il Soprintendente Antonio Paolucci assiste ai primi interventi dei restauratori sulle opere danneggiate.
Nella Sala 15 degli Uffizi (di Leonardo da Vinci) il Soprintendente Antonio Paolucci
assiste ai primi interventi dei restauratori sulle opere danneggiate.

FIRENZE – Difficile dimenticare quello che esattamente 20 anni fa, la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, è accaduto a Firenze. Una bomba collocata in via dei Georgofili, uccideva 5 persone, ne feriva quasi 50 e danneggiava – talvolta in maniera irreparabile – una parte del patrimonio della Galleria degli Uffizi. Tre dipinti andarono perduti, mentre in totale furono guastate circa 200 opere (150 quadri e 50 sculture), tra quelle esposte e quelle nelle stanze della riserva. Una tragedia che, ancora oggi, rimane bene impressa nella mente di chi l’ha vissuta e in quella di coloro che la vivono attraverso il ricordo di chi c’è stato.

Per ricordare l’accaduto e commemorare le vittime, la Direzione del museo e i responsabili della Fondazione non profit Friends of Florence hanno programmato alcune importanti iniziative per domenica 26 maggio: la presentazione di una scultura in bronzo e oro dedicata alla memoria delle vittime e offerta dai Friends of Florence e l’apertura gratuita della Galleria dalle 19 alle 23.30. Per sottolineare l’espressione di fattiva solidarietà e unità nella difesa del patrimonio culturale contro tutte le aggressioni criminali, la Direzione, d’intesa con il personale della Galleria, attiverà in quell’occasione una raccolta di fondi. Il ricavato, per unanime convinzione, sarà devoluto – come farà la caffetteria gestita dalla famiglia Bartolini – a favore della ricostruzione della ‘Città della Scienza’ di Napoli, distrutta da un incendio doloso pochi mesi fa. Inoltre nel corso della manifestazione saranno proiettati un breve filmato di Cinzia Th. Torrini e un video realizzato dai Vigili del Fuoco, fin da subito protagonisti di un intervento che si rivelò determinante nella rinascita della Galleria.

Oper e danneggiate della Galleria degli Uffizi
Opere danneggiate della Galleria degli Uffizi

“Dal ’93 si è consapevoli che gli Uffizi, emblema supremo dell’arte italiana entro una città che è tutta patrimonio dell’umanità, hanno attirato le energie negative del Paese – dice la Soprintendente Cristina Acidini -. Il ricordo di questo deve restare vivo tra noi e soprattutto divenire racconto e dunque messaggio, da trasmettere ai nostri concittadini giovani, che nel ’93 non capirono o non c’erano ancora. La statua di Roberto Barni, che i Friends of Florence hanno voluto donare con la consueta sensbilile generosità, è da oggi un segno di memoria proteso su quella ferita, che il lavoro di tanti ha risarcito”.

“Il bronzo che s’è voluto – dice il Direttore degli Uffizi, Antonio Natali – si leverà a una ventina di metri dal suolo. Movendo dalla parete degli Uffizi più toccata dal furore dello scoppio, vuol farsi figura di un’aspirazione a staccarsi da terra, a incedere, a guardare avanti e in alto. L’uomo ritto sulla lama sporgente dal muro non se ne sta immoto, ma allunga il passo, portando con sé (anzi, su di sé) cinque piccoli simulacri umani: animule delle persone uccise dalla mafia in via dei Georgofili. Incede, dunque, ma non dimentica il sacrificio. Se ne fa piuttosto conforto per il suo cammino. Quieto, ma risoluto. L’uomo di Barni, di giorno, brillerà al sole con l’oro della sua pelle e, di notte, sarà al centro d’un fascio di luce, sempre. Come memoria, monito e speranza”.

Particolare dei danni nella Sala della Niobe
Particolare dei danni nella Sala della Niobe

Il Comune di Firenze, nella persona del presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, ospiterà la presentazione dell’opera di Roberto Barni domenica 26 maggio alle ore 12 nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio, cui farà seguito la scoprimento della targa posta in loco dalla Fondazione Friends of Florence, alla presenza delle autorità; poi, all’ora esatta dello scoppio dell’ordigno, le 1.04 del 27 maggio, quando rintoccherà la campana di Palazzo Vecchio, la statua bronzea di Roberto Barni sarà illuminata per la prima volta.

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