Fiorentina stanca e sbadata. Vince la Lazio: 1-3. Grave infortunio a Badelj. Servono rinforzi, con urgenza. Pagelle
FIRENZE – Il sogno della Fiorentina di vincere il platonico titolo d’inverno s’infrange contro la Lazio, in un finale incredibile. Dove il gol di Keita, segnato nel primo tempo, viene raddoppiato da Milinkovic Savic al 47’. Poi segna improvvisamente Roncaglia, al 48’, con la compiacenza di Berisha, che si fa passare il pallone sotto i guanti. Una gran papera. Ma non finisce qui: Felipe Anderson mette il suo sigillo al 50’, ossia al quinto di recupero, approfittando di una difesa ormai distratta, realmente nel pallone. Uno a tre. Fiorentina stanca e, diciamolo francamente, anche con la testa fra le nuvole. E danneggiata, lo si d eve dire, dall’arbitraggio di un Rizzoli che sembrava calato apposta per punire una Fiorentina che ha avuto l’ardire di disturbare le grandi, mettendosi di mezzo per tutto il girone d’andata. Rizzoli ha sorvolato su un possibile rigore proprio in avbvio di partita, poi ha invertito alcune punizioni nei momenti cruciali e,l soprattutto, ha graziato ripetutamente i difensori laziali. Prima Mauricio, autore da un fallo da ultimo uomo su Kalinic. Poi Hoedt che, già ammonito, ha buttato giù Pepito Rossi (entrato al posto di uno spento Mati). Doveva alzare il giallo, l’ineffabile arbitro. Che invece si è ben guardato dal farlo. Mentre non aveva avuto dubbi, all’inizio della partita, a sventolare il cartellino sul viso di Gonzlo Rodriguez che, già diffidato, sa,lterà la partita con il Milan a San Siro. Dove, purtroppo, non ci sarà nemmeno Badelj, infortunato. Potrebbe trattarsi duno strappo. Rimarrà fermo alcune settimane. Morale? Questo è il momento cruciale della stagione. La società deve dare a Paulo Sousa i rinforzi che aspetta. Altrimenti il bel campionato disputato finora è destinato a restare un ricordo. Ricco di ricriminazioni. Del resto, indipendentemente da Rizzoli e da tutto ciò che non ha girato per il verso giusto, la squadra ha mostrato la corda. I giocatori, sempre gli stessi sotto pressione, sono stanchi. La formazione ha bisogno di essere innervata da rinforzi non eccezionali pronto subito. E tecnicamente validi. Paulo Sousa ha fatto tantissimo. Ora tocca ai Della Valle e ai loro collaboratori. Se non ora, la società quando investe?
GONZALO – La cronaca. Svaniscono i fumogeni lanciati fuori dallo stadio da una ventina di laziali, fermati dalla polizia. Sorperesa nella formazione viola: Ilicic è in panchina. Non sta bene? Alone di mistero sulla scelta di Paulo Sousa. Al suo posto Mati Fernandez. Per il resto, scontato l’inserimento di Kuba Blaszczykowski invece di Bernardeschi, squalificato. Stefano Pioli, ex viola, gioca forse l’ultima chance sulla panchina della Lazio. Fiorentina subito all’attacco. E al 2’ , su traversone di Alonso da sinistra, Kalinic viene brutalizzato e scaraventato in terra davanti a Berisha. Rigore? In teoria sì. Può darsi che abbia visto una trattenuta reciprocas, ma è il centravanti che rovina in terra. Rizzoli s’innervosisce subito per le proteste viola. E smanaccia davanti a Borja Valero. Poi c’è un fallo nettissimo di Mauricio su Mati. Punizione diretta poco fuori area. Mati stesso batte: la palla supera la barriera e ricala, ma finisce fuori di qualche centimetro. La Lazio chiude gli spazi. I viola cercano di manovrare nello stretto. Al 18’ Roncaglia sbaglia un appoggio e mette in movimento Keita che scatta bene, Gonzalo lo vede scappar via e lo butta giù. Cartellino giallo. Ahi. Era diffidato. Salterà la partita con il Milan. Peccato. Ma l’ammonizione, onestamente, ci stava. L’augurio? Che la società faccia arrivare alla svelta il difensore che Paulo Sousa chiede da quest’estate…
ASTORI – Ripartenza felice della Fiorentina (22’) con Kalinic che verso l’area laziale, ma viene falciato da Mauricio appena fuori. Ammonito. Ma lì ci stava l’espulsione, visto che era un fallo da ultimo uomo. Poco dopo (27’) è Tata salvare su Keita che, ancora una volta sfugge bene a qualsiasi controllo e arriva con la palla sotto la porta viola. Ma la difesa viola sbaglia ancora un minuto dopo, mettendo un grazioso pallone sui piedi di Milinkovic Savic che però sbaglia la conclusione. Occhio ragazzi viola, la Lazio è pericolosa. Come si temeva. Astori (32’) toglie letteralmente di porta, di testa, un pallone ben colpito da Milinkovic Savic e destinato a entrare dentro. Passano i minuti e la Fiorentina stenta a trovare varchi. Quando ci riesce interviene Rizzoli. Fermando il gioco a sproposito. E arrivando a compiere il capolavoro al 42’: ammonisce Borja che si lamenta per l’ennesimo fallaccio subìto nel tentativo di liberarsi dagli asfissianti attacchi dei centrocampisti laziali. Indisponente l’arbitro. Ma chi dice che sia il migliore fra gli italiani?
KEITA – I viola s’innervosiscono, si lasciano trascinare nella bolgia voluta dai laziali e proprio nel finale fanno un graziosissimo regalo alla Lazio. Roncaglia p’erde la palla. Gonzalo e Astori non si rimediano e si lasciano beffare dall’impendibile Keita. Che entra in area, guarda negli occhi Tatarusanu, prende la mira e questa volta non sbaglia: pallone nell’angolino, alla destra del portiere. Biancazzurri in vantaggio. Stefano Pioli, sull’orlo dell’esonero, va negli spogliatoi con il petto in fuori. Che dire? L’arbitro ha sicuramente le sue colpe, ma la Fiorentina appare assai meno brillante, anche rispetto a Palermo. L’assenza di Bernardeschi si fa sentire, anche perché Blaszczykowski manifesta problemi d’intesa con i compagni. Soprattutto con Kalinic. L’auspicio? Che tutta la squadra risalga di tono nel secondo tempo, frazione di gioco nella quale, di solito, cala. Purtroppo, anche in avvio di ripresa, la Fiorentina non brilla. Anzi, la manovra sembra addirittura più confusa, macchinosa, lenta. Paulo Sousa toglie Blaszczykowski, imbarazzante per i troppi errori, e manda in campo Pasqual (9’). Che va a fare l’esterno sinistro. Con Alonso a destra. Ma improvvisamente saltano gli schemi: Badelj rovina a terra. Ginocchio? Lo portano fuori in barella. Entra Ilicic. Scala Borja Valero.
RIZZOLI – Sembra proprio non sia serata. Alonso da destra (18’) la mette bene per Mati fuori area: la conclusione è altissima. Pioli sostituisce Djordjevic con Matri, un ex ancora rancoroso. Tenta di scuotersi, la Fiorentina. Kalinic cerca di andar via a tre quarti. Hoedt lo ferma dandogli una manata in faccia. Solo ammonito. Sousa prova l’ultima carta: Pepito Rossi. Al posto di un Mati Fernandez piuttosto spento e inconcludente. Il Franchi spera nel miracolo. Proprio Pepito impegn subito Berisha in una difficile parata in tuffo. La curva Fiesole si esalta. Pioli corre ai ripari: inserisce Braafheid e toglie Radu. I viola attaccano. La Lazio picchia. E Rizzoli tollera. Limitandosi a fischiare qualche punizione, ma non alza nessun cartellino. Hoedt atterra Rossi. Sarebbe da ammonire. E quindi da espellere per doppio giallo. Invece Rizzoli lo grazia. L’avevo detto: temevo un arbitraggio di questo genere. La Lazio approfitta del trattamento di favore, com’è logico che sia. Matri si mangia una favorevole occasione calciando piano davanti a Tatarusanu. E Pioli perde tempo, sostituendo Keita con Felipe Anderson. Sono gli ultimi spiccioli di partita. Ma pieni di tutto. Prima il raddoppio laziale con Milinkovic Savic. Quindi il gol di Roncaglia, con l’incredibile papera di Berisha. E alla fine il guizzo di Felipe Anderson che coglie impreparata una retroguardia viola ormai fuori fase.
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Pierluigi
Stanchi e lenti, giuste le considerazioni del cronista.
Oserei dire che siamo a metà cottura, se a fine campionato arriveremo nelle prime tre squadre, con questo organico, sarà tanto.
Non mi sono piaciute nemmeno le scelte iniziali di Sousa:, che avrebbe dovuto sostituire Kuba a metà primo tempo e Mati all’inizio della ripresa.
Fateci sapere come sta Ilicic.